“Con grande dolore informo che le ricerche di Nardi Daniele Tom Ballard sono terminate avendo Alex Txikon e i soccorritori confermato che le sagome individuate a circa 5900 metri sono quelle di Daniele e Tom. R.I.P.”. E’ quanto pubblicato solo qualche ora fa dall’ambasciatore italiano in Pakistan Stefano Pontecorvo, le ricerche sono state ufficialmente interrotte. I corpi sono stati individuati con il telescopio a parete sullo sperone Mummery, versante Diamir del Nanga Parbat. Daniele e Tom stavano cercando di aprire una nuova via sulla montagna, il Nanga Parbat, 8.125 metri. L’ultima comunicazione era stata quella di Nardi alla moglie lo scorso 24 febbraio, erano arrivati a 6.300 metri ma poi erano tronati al campo 4 a causa del maltempo. Poi più nulla. Le ricerche avviate non sono state semplici e non soltanto per le difficili condizioni sulla montagna ma anche per le schermaglie tra India e Pakistan. Poi, la notizia di un primo avvistamento e quindi la conferma del ritrovamento dei corpi. Al momento non sarà possibile recuperare le salme.
Sulla pagina ufficiale di Daniele Nardi, è stata pubblicata una nota che riportiamo, la redazione di H24 notizie esprime il proprio cordoglio alle famiglie dei due alpinisti
“Siamo affranti dal dolore; vi comunichiamo che le ricerche di Daniele e Tom sono concluse. Una parte di loro rimarrà per sempre al Nanga Parbat. Il dolore è forte; davanti a fatti oggettivi e, dopo aver fatto tutto il possibile per le ricerche, dobbiamo accettare l’accaduto. Ringraziamo Alex, Ali, Rahmat e tutta la squadra di soccorso, le autorità pakistane e italiane, i giornalisti, gli sponsor, tutti gli amici che hanno dimostrato tanta collaborazione e generosità. La famiglia ricorda Tom come competente e coraggioso amico di Daniele. A lui va il nostro pensiero. Daniele rimarrà un marito, un padre, un figlio, un fratello e un amico perso per un ideale che, fin dall’inizio, abbiamo accettato, rispettato e condiviso. Ci piace ricordarti come sei veramente: amante della vita e delle avventure, scrupoloso, coraggioso, leale, attento ai dettagli e sempre presente nei momenti di bisogno. Ma soprattutto ci piace ricordarti con le tue parole: ‘mi piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che però non si è arreso e se non dovessi tornare il messaggio che arriva a mio figlio sia questo: non fermarti non arrenderti, datti da fare perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un’idea…vale la pena farlo.”