Scandalo rifiuti ed arresti a Catania: nel mirino dell’Antimafia gli “uomini Ecocar” (#VIDEO)

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Pesanti ombre dalla Sicilia, per i piani alti della Ecocar. Nella prima mattinata di oggi, nell’ambito di un blitz ad ampio raggio scaturito da un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e delegata alla Direzione investigativa antimafia, sono finiti nei guai anche due “uomini” della società, da anni operante anche in provincia di Latina, a partire da Gaeta.

Ovvero l’imprenditore romano Antonio Deodati, socio fino al marzo di un anno fa, ed il cugino Francesco Deodati, amministratore unico della Ecocar: il primo, considerato la vera testa della società, è stato destinatario di un mandato di custodia cautelare in carcere in qualità di vicepresidente del Consorzio Seneco, vedendosi contestare i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio; l’altro è stato invece interdetto per 12 mesi dalle sue funzioni, con la sola accusa di turbata libertà degli incanti.


Al centro dell’indagine, che ha visto finire in manette anche un funzionario pubblico, presunti accordi di natura illecita atti alla gestione del servizio di nettezza urbana a Catania. Il tutto, nell’ambito di un appalto da 346 milioni di euro bandito dal Comune, la cui gara era andata per tre volte deserta. Portando così l’ente alla proroga del servizio, al costo di circa 100mila euro giornalieri.

 

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