Terremoto Formia Rifiuti Zero, per il controllo analogo gravi violazioni

Raphael Rossi stringe la mano all'assessore Claudio Marciano

Non è passato nemmeno un anno dall’entrata ufficiale in servizio della società a capitale interamente pubblico Formia Rifiuti Zero – la società di proprietà del Comune di Formia, fortemente voluta dall’attuale amministrazione comunale e guidata dall’amministratore unico Raphael Rossi – che la Commissione per il controllo analogo le ha già contestato una serie di violazioni anche gravi che rischiano di minare nelle fondamente quella che veniva presentata come il “fiore all’occhiello … per efficienza, etica e legalità”.

A leggere i verbali dell’organo di controllo che sorveglia sulla correttezza di tutte le procedure della Frz, pare che i presupposti di efficienza, etica e legalità non siano per nulla rispettati. Documentazioni mancanti, affidamenti di servizi senza evidenza pubblica, affitto di immobili di cui non si conosce lo scopo, mancata fornitura per tempo degli atti richiesti, mancate rendicontazioni sui costi dei servizi, violazione delle procedure di trasparenza, addirittura figure esterne scelte senza mai avere svolto l’attività richiesta, mancato rispetto del piano industriale (!), violazione delle corrette procedure di gara per fornitura dei mezzi. Insomma uno scenario inquietante disegnato dalle parole durissime della commissione di controllo che rischiano di trasformare un fiore all’occhiello in una bomba ad orologeria. Con quali conseguenze lo vedremo.


frzUN APPARTAMENTO PER LA FRZ, CHI CI ABITA? – Per cercare di avere un quadro più chiaro e completo rispetto a ciò che sta accadendo, potrebbe essere significativo il Consiglio comunale di ieri, giovedì, nel corso del quale le opposizioni hanno cercato in tutti i modi di discutere di un ordine del giorno circa “la presenza in Consiglio comunale dell’amministratore delegato della Frz Raphael Rossi, per relazionare sullo stato dei conti e il piano industriale del personale”. Un punto che non si è potuto discutere a causa dell’assenza in Consiglio proprio di Rossi, e che quindi la maggioranza ha ritenuto opportuno rimandare in assenza del diretto interessato, tra le reazioni piuttosto animate dei consiglieri di opposizione. Ma perchè tanta fretta? Visto che lo stesso Rossi era stato presente già nelle precedenti sedute di Consiglio alle quali le opposizioni però non c’erano? Forse la risposta arriva dalla nota protocollata qualche giorno fa proprio dai consiglieri comunali di opposizione Amato La Mura, Nicola Riccardelli, Antonio Di Rocco, Nicola Limongi, Dario Colella, Giovanni Valerio e Alessia Valeriano, dove in sostanza si chiede conto, con un apposito accesso agli atti, dell’affitto di un appartamento e a quale scopo serva l’immobile alla società.

In qualche modo, però, la risposta arriva proprio dal verbale numero 3 della commissione per il controllo analogo (formata dal dirigente comunale del settore igiene urbana Stefania della Notte in qualità di presidente, dal dirigente del settore economico-finanziario Italo la Rocca in qualità di componente, dal dirigente dell’avvocatura Domenico di Russo in qualità di componente e dal responsabile del servizio Gino Forte in qualità di segretario verbalizzante), nel quale si richiede “copia degli atti e contratto d’affitto” come riportato da una delibera dell’amministratore unico ad oggetto “Selezione foresteria aziendale”. Ma cos’è una foresteria? Il contratto di locazione ad uso foresteria permette ad una società per capitali di prendere in affitto un’abitazione da dare in uso ai suoi dipendenti, laddove gli inquilini possono differire nel tempo. Con il beneficio delle agevolazioni fiscali per l’impresa. Insomma la casa c’è eccome, ma non si hanno i relativi documenti.

Raphael Rossi in un incontro al Comune di Formia
Raphael Rossi in un incontro al Comune di Formia

CENE E ALBERGHI – Ricordiamo che tutte le spese societarie vengono effettuate con i soldi del pagamento della tassa sui rifiuti da parte dei cittadini. Come per la casa in questione, abbiamo anche già raccontato di un pranzo aziendale pagato dalla società a dipendenti e amministratori comunali, politici compresi, in occasione dello scorso Natale – andato in scena presso il castello Miramare, e costato circa 2mila euro. Relativamente all’evento è arrivata solo alcuni giorni dopo la pubblicazione della notizia, la risposta di Rossi, motivando il pranzo come “occasione per unire il gruppo”. Ma nella medesima richiesta di accesso agli atti alla quale abbiamo fatto riferimento prima, protocollata dalle opposizioni, i consiglieri comunali chiedono se vi siano stati altri pranzi. Anzi per l’esattezza domandano: “Si richiede inoltre di sapere se ci sono fatture pagate dalla Formia Rifiuti Zero per spese di alberghi, ristoranti e altre consulenze allegre (ne chiediamo copia)”. Questo aspetto specifico per ora resta ancora senza risposta.

La dirigente Stefania Della Notte e l'ex sindaco Michele Forte
La dirigente Stefania Della Notte, presidente della commissione per il controllo analogo, e l’ex sindaco Michele Forte

ALLA FACCIA DELLA LEGALITA’, CONSULENZE “MAI SVOLTE” E “SENZA LA TRASPARENZA DELL’EVIDENZA PUBBLICA” – Come senza risposta restano per ora i giganteschi punti interrogativi sollevati dalla commissione per il controllo analogo, che pongono fuori dalla legge le modalità di azione nella scelta e nei pagamenti a professionisti da parte dell’azienda.

Citiamo qualche esempio. Nella delibera 5 del 2015 dell’amministratore unico Raphael Rossi circa “l’affidamento incarico di supporto al direttore tecnico” si rileva che per la procedura di scelta di colui che deve ricoprire il ruolo “manca la procedura ad evidenza pubblica” e quindi l’affidamento “non è corretto“. Ancor più grave quanto relazionato rispetto alla delibera numero 4 del 2015 dove i dirigenti comunali scrivono: “Si prende atto che l’ingegnere Angelini non ha svolto alcuna attività e si invita per il futuro ad attivare procedure comparative ovvero procedure trasparenti ad evidenza pubblica, stante la natura pubblica delle risorse utilizzate”. Nella stessa nota si chiede “di conoscere se vi siano state altre offerte oltre quelle di D’Acunto e della società Primeco. In caso affermativo relazionare sulle modalità di scelta”. E ancora relativamente alla delibera 5 del 2015 la commissione ammonisce: ” … evitare affidamenti diretti anche sotto la soglia dei 20mila euro necessitandosi sempre la procedura comparativa ovvero trasparente ad evidenza pubblica, stante la natura pubblica delle risorse utilizzate”.

ecoserviceIL PASTICCIO SUL NOLEGGIO AUTOMEZZI DELLA SOCIETA’, “PROCEDURA SCORRETTA” – Che qualcosa non andasse per il verso giusto circa la procedura di affitto degli automezzi che servono per svolgere l’attività di pulizia e raccolta rifiuti, lo abbiamo già raccontato dalle pagine di h24 il 19 ottobre scorso. Ma per Raphael Rossi ci sbagliavamo tanto che non tardò ad arrivare la risposta dello stesso Rossi con la quale ci accusò di essere “parziali e pretestuosi”. Ma al di là della polemica torniamo alla chiarezza delle parole della commissione per il controllo analogo del verbale numero 4, di qualche giorno fa, e mettiamole in relazione con le parole di Rossi relative alla vicenda.

  1. Rossi afferma in quella nota di ottobre: ” … FRZ si è trovata costretta ad optare per la soluzione del noleggio a lungo termine con riscatto, comunque con oneri coerenti con quanto previsto dal piano industriale“. Dal controllo analogo la replica non lascia dubbi: “Da una verifica sul vostro sito istituzionale è emerso che è stata altresì bandita una nuova gara per un periodo di 60 mesi sempre per il noleggio dei mezzi. Si prega di relazionare sulla mancata adesione al Piano industriale e di procedere ad immediata revoca della procedura di gara“.
  2. E ancora Rossi ricorda che “l’azienda ha proceduto ad espletare una gara rivolta a tutte le principali aziende produttrici dei mezzi, senza tuttavia ricevere alcun tipo di offerta forse perché esiguo il tempo di nolo richiesto, sia perché soprattutto FRZ non presentava le necessarie credenziali finanziarie (essendo azienda di nuova costituzione e con capitale sociale esiguo); … in mancanza di risposte dal mercato, l’azienda ha provveduto ad avviare trattative con i precedenti noleggiatori utilizzati la Latinambiente (Ecoservice e Mazzocchia) individuati a seguito di esperimento di gara, anche forte delle disposizione di legge che consentono la trattativa, dopo aver esperito gara andata deserta … dopo la trattativa è stato raggiunto un accordo con i fornitori riuscendo ad ottenere una disponibilità importante“. Ma anche qui le parole della commissione sono macigni e sembrano una risposta a tale affermazione data a distanza di tre mesi: “Con riferimento all’appalto per l’affidamento del servizio di noleggio automezzi, la commissione ritiene che la procedura seguita non sia corretta in quanto Frz, in caso di gara andata deserta, avrebbe dovuto procedere mediante trattativa privata preceduta da gara informale (acquisizione di almeno n. 5 preventivi). Nel caso specifico, atteso che è stata totalmente ricalibrata la richiesta di offerta modificando la tipologia di mezzi richiesti e il periodo di noleggio, la Frz avrebbe dovuto espletare nuova gara“.
Raphael Rossi con Claudio Marciano
Raphael Rossi con Claudio Marciano

LE CONTINUE SOLLECITAZIONI SUGLI ATTI CHE NON ARRIVANO, E LA POLITICA CHE FA? – Va precisato che nei verbali del controllo analogo che si è riunito in quattro sedute (ovvero ad aprile, a luglio, a settembre 2015 e a gennaio 2016) sono state verbalizzate decine e decine di richieste di documenti di ogni tipo che, in teoria, essendo la Frz una società pubblica, dovrebbero arrivare in automatico. Già a partire dalla seconda seduta la commissione pone il limite di 15 giorni per ricevere quanto richiesto circa documenti di programmazione, deliberazioni societarie, l’organigramma, appalti di lavori, forniture e servizi, assunzioni, affidamento incarichi professionali e consulenze. Le richieste diventano ancor più pressanti nella terza seduta – quando il limite scende a 10 giorni – e dove si richiedono i documenti relativi all’affidamento dell’incarico di temporary manager, alla nomina del servizio di consulenza fiscale, contabile, civilistica e gestione del personale per la Frz, all’affidamento di incarichi da una short list (una lista breve), all’incarico di supporto al direttore tecnico, all’affidamento noleggio automezzi, documenti e regolamenti aziendali, risultati della valutazione su attitudini e professionalità degli autisti dei mezzi, sulla foreseteria, e ancora sull’affidamento per fornitura spogliatoi, lavanderia, sulle procedure di imballaggio, documentazione di incarico alla società di lavoro interinale “Quanta” e molto altro ancora che non riportiamo solo per ragioni di ridondanza. Di queste relazioni sono a conoscenza tutto il Consiglio comunale, sindaco, presidente del consiglio e segretario generale compresi.

CI SONO CONDOTTE PENALI? – Non abbiamo certezza che quanto riportato sia già entrato in possesso di organi inquirenti, e in caso affermativo, se si sia eventualmente deciso di aprire un fascicolo in Procura a seguito di indagini. E’ evidente come le condotte contestate dalla commissione siano però al limite della legge o forse la superino relativamente alla trasparenza, alle procedure di gara, al piano industriale, agli indirizzi del Consiglio comunale e a eventuali sprechi denaro pubblico. Non sta ovviamente a noi dirlo, ma le parole della commissione deputata allo scopo di controllo sembrerebbero andare proprio in questa direzione. Insomma dopo le recenti notizie dell’apertura di una indagine sulle proroghe a LatinaAmbiente sarebbe l’ennesimo terremoto per una società che doveva essere un fiore all’occhiello ma rischia di trasformarsi a nemmeno un anno dalla sua nascita ufficiale in vero e proprio flop, con danni rilevanti ancora una volta per le casse comunali.