Ospite a Formia per parlare di Cicerone, Harris: “Italiani noncuranti, monumenti cadenti”

Robert Harris ospite durante l'edizione 2010 de Le Notti di Cicerone (foto Freevillage).

Se a Formia si decide di parlare di Cicerone, non si può che pensare a Robert Harris, uno dei massimi esperti viventi nel raccontare la vita e le opere del poliedrico console romano, emblema della città. Ormai lo scrittore inglese è un ospite fisso nel Golfo, trasversale alle amministrazioni comunali che hanno deciso di invitarlo, e pagarlo, naturalmente. Peccato che mentre da una parte Harris ha regalato momenti di alta cultura, dall’altra si è fatto un’idea pessima con cui la politica del territorio ha gestito la valorizzazione delle proprie risorse culturali e archeologiche. Almeno questo è quanto ha dichiarato in un intervento durissimo firmato per il magazine “Sette” del Corriere della Sera.

Così scrive Harris: “Restano pochissime tracce fisiche della vita di Cicerone. Nella città di mare di Formia, un centinaio di chilometri a sud di Roma, dove Cicerone possedeva una villa, esiste un imponente tratto di muro lungo sessanta metri che è stato identificato con ragionevole certezza come suo. Nel modo noncurante in cui gli italiani trattano anche le vestigia più preziose, un sito che in Gran Bretagna verrebbe acclamato come meraviglia archeologica, a Formia ha la funzione di muro di contenimento in un giardino privato (Villa Rubino). Poco più di un chilometro a nord ovest, accanto a una trafficata strada che segue il tracciato dell’antica via Appia, un immenso, cadente monumento cilindrico in pietra (Tomba di Cicerone, ndr) del primo secolo indica con ogni probabilità il luogo in cui Cicerone venne assassinato”.


Insomma, al di là dell’opportunità di fare promozione al suo terzo ed ultimo libro di una trilogia – Dictator – su Cicerone, Harris ha riportato con sè una pessima idea circa la qualità della gestione dei beni culturali a Formia. Non è stato certamente un buon investimento considerato che il Comune di Formia, per aver in cambio una pessima pubblicità internazionale da Robert Harris, spese circa 21mila euro nella serata organizzata il 10 settembre scorso. Quantomeno strano, però, che lo stesso Harris chiuse quella serata affermando: “I love Formia” … e meno male.