Omicidio dell’avvocato Piccolino, disposto l’incidente probatorio per Rossi

Michele Rossi accompagnato fuori dal Commissiariato di Formia

Michele Rossi era pienamente in sé quando nel pomeriggio del 29 maggio uccise il 71enne avvocato e blogger di Formia Mario Piccolino? Per rispondere a questa delicata domanda il giudice del Tribunale di Cassino Valerio Lanna ha disposto l’incidente probatorio nei confronti del 59enne reo confesso originario di Santi Cosma e Damiano, difeso dagli avvocati Andrea Di Croce e Francesco Sabatino. L’esame, per cui è stato affidato incarico peritale alla dottoressa Annarita Tomassini, è stato disposto per giovedì prossimo 23 luglio alle ore 9.30.

Un’indagine necessario stante che già la polizia giudiziaria aveva ascoltato ben due medici i quali avevano avuto in cura l’uomo e che avevano concordemente descritto l’indagato come una “persona affetta da una sindrome ansioso – depressiva e da un disturbo di tipo distimico, con calo dell’umore di tipo reattivo”. Senza dimenticare che il 59enne sancosimese, già colpito in passato da un ictus e un’ischemia, sia subito dopo l’omicidio che già alla fine del 2014 aveva ripetutamente manifestato propositi suicidi.


Di fatto l’esame dovrà rispondere a quattro fondamentali quesiti ovvero se in Rossi insista o meno una patologia psichiatrica; se tale patologia, ove esistente, influisca o meno sulle capacità psichiche dello stesso e se gli consenta cosciente partecipazione al processo; se l’indagato fosse capace di intendere e volere al momento dei fatti in ordine ai quali si procede; in caso di emergenze positive se lo si debba considerare socialmente pericoloso. Informati della decisione del giudice anche gli avvocati Michele Piccolino e Alberto Scerbo difensori di fiducia di Marco Piccolino, parte offesa in quanto fratello della vittima.

Rossi, come si ricorderà, è indagato per per omicidio aggravato dalla premeditazione, uso della pistola nel compiere l’omicidio, detenzione d’arma.