Un’abitazione in via Tommaso D’Aquino, nel centro storico di Fondi. E’ lì, come disposto martedì dal Riesame di Napoli, che sconterà i domiciliari l’ex sindaco di Orta di Atella e consigliere provinciale casertano Angelo Brancaccio, arrestato il 25 marzo insieme all’ex primo cittadino di Gricignano di Aversa, Andrea Lettieri, e a un imprenditore, Sergio Orsi.
Tutti finiti in un’inchiesta della Dda di Napoli incentrata sulla “Gricignano Multiservizi spa”, società mista facente capo ai fratelli Sergio e Michele Orsi – il secondo ucciso nel 2008 a Casal di Principe dal gruppo di Giuseppe Setola – ritenuti contigui ai Casalesi.
Concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti, le accuse nei loro confronti: il 56enne ex Ds e ex Udeur Brancaccio – sospeso da dicembre dal suo terzo mandato di sindaco per una condanna per peculato, dimessosi il 30 marzo – e Lettieri avrebbero avuto vantaggi economici ed elettorali in cambio di appalti a imprenditori di camorra. I fratelli Orsi, appunto, detentori del 49% della “Gricignano Multiservizi”, attiva nel settore della raccolta dei rifiuti e della manutenzione pubblica a Gricignano, Orta di Atella, San Cipriano e Grazzanise, Comuni detentori del restante 51% delle quote societarie. Per Brancaccio, nell’ambito del “do ut des”, anche una presunta tangente da 330mila euro su un conto in Svizzera. Ora, la scarcerazione e il “soggiorno” nella Piana pontina.