1° Trofeo Orlandi Shopping Center di Formia a sostegno di LiberAutismo

Creatività, solidarietà e partecipazione al 1° Trofeo Orlandi Shopping Center di Formia.
Si è trattato di un trofeo pensato e realizzato dall’Inner Weel Italia Club di Formia-Gaeta nelle persone di Mariella Adipietro Saponaro, presidente del Club, e Annamara Rainone Nocella, tesoriera,  in collaborazione con Cristina, Roberta e Giovanni Orlandi al fine di sostenere le attività dell’associazione LiberAutismo di Formia attraverso una manifestazione che ha coinvolto con inventiva, tradizione e spirito di sportiva competizione numerosi partecipanti.
La mattina del 7, al termine delle consegna delle torte da parte degli iscritti alla gara, la giuria degli esperti,  composta dai noti pasticceri formiani Vincenzo Scotti, Alfredo Franzini, Raffaele Troiano, Alfonso Troiano, hanno avuto l’arduo compito di assaggiare e scegliere le torte migliori, corredate di scheda tecnica, esposte su un ampio tavolo a ferro di cavallo apparecchiato in un’apposita area preparata per l’occasione presso Orlandi Casa al quarto piano dello Shopping Center.
Alle ore 16:30, la location dell’evento si è trasformata in un luogo di festa e di incontro gioioso di persone che hanno assaggiato, con l’offerta libera e benefica di un euro, le torte in gara, avendo anche la possibilità di votarle attraverso appositi biglietti su cui poter scrivere il numero delle torta prescelta ed il voto dopo
l’assaggio.
Ad intrattenere ed informare in modo fresco e coinvolgente Radio Antenna Verde, che sin dalla mattina ha accompagnato lo svolgimento del Trofeo con interviste, riflessioni, passaggi musicali che sono andati in onda in diretta attraverso la conduzione di Erasmo Lombardi.
L’Associazione LiberAutismo ha coinvolto nella competizione i suoi bambini e ragazzi attraverso l’attivazione di laboratori casalinghi di pasticceria grazie al prezioso apporto di educatori specializzati e delle instancabili nonne. Una esperienza altamente costruttiva e divertente, che ha saputo renderli partecipi in una attività
sequenziata, motivante e funzionale. L’associazione era presente nel pomeriggio con una postazione informativa per chi avesse voluto sapere di più di questa sindrome che colpisce 1 bambino ogni 156 nuovi nati, i maschi nel rapporto 1:4 con le femmine.

L’autismo, come ha spiegato Laura de Fabritiis, una delle mamme fondatrici dell’associazione, è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato con esordio nei primi due anni di vita. Le aree interessate sono quelle dell’interazione sociale reciproca, dell’abilità di comunicare idee e sentimenti,  della capacità di stabilire relazioni con gli altri.
L’autismo si configura come una invalidità permanente che accompagna il soggetto  per tutta la vita. Non esiste l’autismo: esistono gli autismi, i soggetti ne vengono colpiti in modo ed intensità diversa.
La nascita di un figlio autistico impone ai genitori di riprogettare completamente la propria vita. Per questo  il 9 febbraio 2013 è nata LiberAutismo, un’associazione che vuole far conoscere le problematiche legate all’Autismo e al vissuto che questa patologia così severa e diversificata comporta, al fine di agire in modo precoce e mirato, con una adeguata strategia di intervento specializzata dove sono coinvolti la famiglia, la scuola, la terapia e gli enti del territorio in modo integrato, efficace e duraturo.
Il gruppo di volontari che animano l’associazione senza fini di lucro ha l’intento di elaborare iniziative e progetti di solidarietà, tra cui la creazione di una rete sociale di relazioni e di interventi per promuovere la prevenzione e l’assistenza a favore di soggetti svantaggiati affetti da disturbi autistici e da patologie correlate, affinché sia garantito loro il diritto ad una vita libera e tutelata, il più indipendente possibile, nel rispetto della loro dignità e del principio delle pari opportunità.


La signora de Fabritiis, intervistata da Erasmo Lombardi, ha sottolineato l’importanza divulgativa e solidale  di eventi come questo Trofeo che diffondono in modo divertente le buone pratiche di solidarietà sociale attraverso l’aggregazione motivata di persone unite da
un nobile scopo.