M5S del Golfo: “Traditi da Iannuzzi, Simeone e Vacciano”

I meetup del Golfo di Gaeta (Spigno Saturnia, S.S. Cosma e Damiano, Castelforte, Minturno, Formia, Gaeta e Itri ) esprimono tutta la propria delusione e il proprio rammarico per la vicenda che ha coinvolto gli ex-portavoce Iannuzzi, Simeone e Vacciano.

Facciamo notare che, nonostante quanto riportato dai media, per i meetup sottoscrittori, le dimissioni hanno rappresentato un inatteso (e crediamo per molti aspetti sgradito) regalo di Natale.


In particolare i meetup sono profondamente amareggiati per l’atteggiamento che hanno avuto i tre portavoce nei confronti degli attivisti locali e dei cittadini del territorio del Sud-Pontino/Golfo di Gaeta; infatti nessuno dei tre ha ritenuto opportuno consultare la base (dalla quale sono stati votati, tra l’altro, nelle parlamentarie e supportati durante l’attività parlamentare), prima e non dopo aver rassegnato le dimissioni, che quindi riteniamo siano state dettate da scelte prettamente individuali.

Ma per assurdo le motivazioni adotte dai tre, non sono di carattere personale, cosa che avrebbe giustificato il loro diritto – dovere di dimettersi coerentemente con il mandato ricevuto e gli impegni sottoscritti ma, secondo quanto da loro affermato, sarebbero dettate dalla nascita di una incompatibilità sopraggiunta con il MoVimento 5 Stelle, poiché esso sarebbe cambiato rispetto alle sue origini, ciò soprattutto a causa delle iniziative dello Staff di Grillo/Casaleggio, che avrebbero ignorato le loro lamentele (delle quali non molti erano al corrente), violando così le regole della democrazia diretta.

Per questo “loro” dissenso e disagio, avevano deciso di dare le dimissioni dal Parlamento, ma, non avevamo capito con quale coerenza, non dal M5S.

Seppur molte loro critiche potevano essere condivisibili, secondo noi questo gesto, così come è stato ideato, ha violato, però, a sua volta e gravemente i principi basilari della “democrazia diretta”, in quanto di fronte a una situazione così grave, come quella descritta, i tre portavoce avrebbero dovuto ampiamente relazionarsi non con lo Staff, ma con i cittadini dell’intera Circoscrizione elettorale che li avevano eletti (e non solo con pochi intimi del meetup di Latina!). Avrebbero dovuto illustrare loro, con dati e fatti alla mano, le varie problematiche, sollecitare un’ampia e partecipata discussione, attendere le decisioni della rete o proporre eventuali azioni condivise!

Agendo in piena autonomia e discrezionalità, hanno dimenticato che sono anche loro nostri dipendenti senza alcuna delega in bianco, e hanno tradito il mandato conferitogli anteponendo la loro decisione personale alla volontà della maggioranza dei cittadini che non li hanno mai sfiduciati.

La loro azione è stata così radicale, grave ed eclatante, che da un lato non li ha messi affatto nelle condizioni di contribuire a correggere eventuali inaccettabili trasformazioni del M5S, dall’altro ha dato adito a ritenere che si sia trattato soltanto di un gesto inconsulto contro lo Staff dettato chissà da quali incomprensibili dinamiche per i non addetti. Purtroppo l’attuale contesto si è dimostrato particolarmente lesivo dell’immagine, degli interessi e dell’azione in Parlamento dell’intero MoVimento, visto, tra l’altro, che quasi certamente queste dimissioni saranno rigettate dal Parlamento per ovvi motivi di opportunità politica della maggioranza.

Altro fatto gravissimo è che, con le loro dimissioni, e conseguenti espulsioni dal MoVimento, hanno lasciato di fatto gli attivisti locali senza riferimenti diretti per le proprie battaglie, di cui alcune molto importanti, in un territorio che presenta forti infiltrazioni della criminalità organizzata, degli affari ad essa collegati e non secondarie gravi problematiche ambientali; infatti altra azione incomprensibile è stata la contemporaneità delle dimissioni dei tre i Portavoce, che ha lasciato in un sol colpo scoperto tutto il territorio e gli attivisti.

Come non ci si può sentire traditi nel profondo da un atteggiamento tanto superficiale, quanto irresponsabile?

Come possiamo credere che il concetto di democrazia parteciapata sia stato, per i tre portavoce, solo uno slogan e non l’essenza stessa del Movimento 5 Stelle? O che lo sia stato solo nella prospettiva parlamentari VS staff?

Se è vero che a livello nazionale sono stati fatti dei passi sui quali non tutti sono d’accordo, è pur vero che per un bene comune e in un MoVimento in continua evoluzione, i problemi andrebbero affrontati sopratutto con il dialogo.

Come vivere, lavorare, impegnarsi nel Movimento 5 Stelle significa per gli attivisti coinvolgere i cittadini e farli innamorare del bene e della condivisione, rendendoli partecipi e protagonisti della vita pubblica, così per i “Portavoce” vivere il Movimento avrebbe dovuto significare innanzi tutto portare la voce dei cittadini nelle istituzioni, e viceversa portare fuori i problemi così da poter essere condivisi e le proteste comuni: difficile rappresentare una voce se la si ignora (e i tre portavoce lo hanno imparato bene!), o se non la si ritiene idonea a conoscere le dinamiche interne del MoVimento almeno nelle sedi opportune come i meetup.

Ricordando che ascoltare i cittadini e gli attivisti non è una gentile concessione dei nostri portavoce, ma un loro preciso dovere ribadiamo che siamo rimasti molto amareggiati per un comportamento che ha tradito, a nostro avviso, il modo stesso di “vivere e collaborare” all’interno del Movimento partendo dal basso, per cui, anche se ormai i giochi sono fatti, non avremmo mai potuto accettare queste dimissioni.

Nonostante lo scoramento che i nostri attivisti hanno vissuto a causa di questa vicenda, i meetup continueranno con la stessa passione e con impegno superiore a lavorare sul proprio territorio, per non deludere gli impegni di collaborazione e di fiducia con i cittadini.