Fiaccolata per chiedere la liberazione di Roberto Berardi

Roberto Berardi
Roberto Berardi

Silviana Malafronte, madre di Roberto Berardi-  l’imprenditore di Latina ancora prigioniero nelle carceri della Guinea equatoriale – annuncia una fiaccolata per il prossimo 18 dicembre. Ennesimo appello finalizzato  “a chiedere aiuto e sensibilizzare le istituzioni su quanto accaduto al proprio figlio Roberto Berardi, detenuto in Guinea Equatoriale dal Gennaio 2013.

E’ trascorso poco più di un anno da analoga iniziativa, qualche azione diplomatica è stata effettuata, purtroppo con esiti negativi, al punto che il detenuto Sig. Roberto Berardi successivamente alle visite ufficiali dei ns. ambasciatori, viene puntualmente frustato, privato del cibo e ristretto in cella d’isolamento senza alcuna luce dove si trova ormai da oltre 11 mesi.


La triste vicenda – scrive la madre di Berardi –  è già stata trattata dagli organi di informazione nazionali e locali che vedono il Sig. Berardi Roberto privato della libertà personale, senza alcuna accusa e con un processo “farsa”, ristretto nelle carceri della Guinea Equatoriale, senza dignità e senza aver diritto neanche alla somministrazione dei pasti.

Le precarie condizioni psico-fisiche del detenuto ridotto a 50 kg di peso dopo aver subito 5 attacchi di malaria, senza cure mediche, hanno portato amici e familiari a costituire un comitato per dare vita ad ogni iniziativa idonea a tutelare il nostro concittadino e restituirlo all’affetto dei suoi cari.

Vogliamo restituire Roberto all’affetto dei suoi familiari ed amici, seppur provato, ma in vita, onde evitare di versare lacrime sulla sua bara, perché questa sarebbe una sconfitta per tutti e per la nostra città.

Un altro Natale senza Roberto ci rende più tristi, noi oggi, nella ricorrenza del Natale di Latina ed in prossimità delle imminenti Festività Natalizie, siamo ancora più addolorati, senza nulla da festeggiare…purtroppo, ma non molliamo, come non si sta’ arrendendo Roberto e chiediamo a tutta la cittadinanza di partecipare, perché nulla è mutato e vogliamo che cambi, con l’aiuto di tutti”.