Terracina, le associazioni in difesa del percorso storico della via Francigena del Sud

VIA FRANCIGENAA rischio il percorso storico della via Francigena. Ne sono convinte alcune associazioni di Terracina (Wwf Litorale Pontino, Cultura e Territorio, Archeoclub di Terracina, Pasquino e Terracina Rialzati) dopo aver saputo di un progetto che prevede l’installazione della segnaletica lungo un percorso qualificato come via Francigena da Fossanova a Terracina ma che si snoda lungo le  strade pedemontane.

“Le sottoscritte Associazioni esprimono la loro preoccupazione per tale iniziativa che  non tiene conto in nessun modo di quanto nella realtà è stato praticato per otto anni consecutivi- scrivono in una lettera inviata a Regione, Provincia e Comune- Infatti, da quando è partita la riscoperta di una via Francigena del sud lungo la direttrice Appia, i  camminatori hanno sempre raggiunto Fossanova passando per Camposoriano.


Questo percorso permette ai pellegrini di attraversare un Parco regionale, a differenza  di quello che state allestendo che si configura soltanto come una tappa di trasferimento che i camminatori hanno già sperimentato definendola su internet come un “tratto della Via privo di  emozioni e dedito all’agricoltura intensiva”.

D’accordo con le preoccupazioni di queste associazioni anche il Gruppo dei Dodici di Roma che pratica i sentieri della zona fin dalla prima sperimentazione.

“Se il progetto che state realizzando sarà concluso si creerà una inevitabile confusione tra il percorso regionale (teorico) e quello dei pellegrini (pratico). Crediamo molto nel motto sempre verificato nella storia dell’umanità “La via la fa chi cammina”. Vi chiediamo, quindi, di inserire la segnaletica lungo il percorso montano e non come state progettando lungo i piedi delle colline in una zona senza attrattiva, solo da marcia di trasferimento e inoltre infestata da zanzare nei periodi in cui si svolgono i pellegrinaggi”.

Le associazioni hanno argomentazioni diverse per sostenere la propria tesi:

“Le distanze tra il punto partenza e quello di arrivo (nel nostro caso, Fossanova e Terracina) pur restando fisse a circa 24 Km, offrono almeno due percorsi alternativi e ciò non solo al giorno d’oggi. Già la carta di Giacomo Filippo Ameti del 1693, che ricalcava nelle grandi linee quella di Cornelio Meyer del 1678, indicava la possibilità di percorrere la distanza tra Fossanova e Terracina utilizzando un sentiero-mulattiera che da Capocroce saliva verso Camposoriano per ridiscendere verso Terracina.

Questo è il percorso da noi preferito e che ci consente di inserire il viaggio lento in un paesaggio sicuramente più attraente, la realtà del Parco degli Ausoni. Questo percorso fu storicamente molto più utilizzato in tutti i periodi di crisi politica o ecologica, fino all’ultima guerra mondiale, quando, sia l’Appia o la Pedemontana risultavano presidiate militarmente o impercorribili per l’invasione delle acque palustri”.