De profundis Pd, ed è subito Facebook

 

Latina, Roccagorga, Cisterna: tre casi che rappresentano pienamente la crisi del Pd in terra pontina,  quella di un partito incapace di trovare unità nei momenti in cui servirebbe presentarsi al proprio elettorato con  un progetto credibile, un’identità univoca. E non pare una crisi di crescita…anzi…


1966743_10203592651003310_151944048_nA mettere benzina sul fuoco Giorgio De Marchis, che in stile radicale ( anche se avrebbe dovuto appenderselo al collo) si mostra in una commissione consiliare con un cartello scritto a mano: “basta epurazioni nel Pd”. Ed è subito facebook: foto postata sul profilo personale, ridda di commenti dell’una o dell’altra parte.

Ma occorre raccontare la storia per capire meglio: la polemica è nata con l’avvicendamento alla guida del gruppo consiliare di LAtina, passato da De Marchis al renziano Cozzolino. Da qui la minoranza del partito ha deciso di non starci più, stigmatizzando quanto accaduto in nome di logiche di cordata perfettamente speculari al caso di Roccagorga, dove invece i bersaniani sono in maggioranza e dunque osteggiano la richiesta di indire le primarie da parte di un gruppo di democratici che sponsorizza Francesco Scacchetti ( roba risalente ormai all’ottobre scorso, eppire sempre attuale).  Ma mentre a Latina la questione non passa attraverso i regolamenti – bensì sull’incrinarsi rovinoso dei rapporti tra consiglieri e partito –  sui Lepini la maggioranza conta su statuti e  consuetudini, asserendo che le primarie si fanno solo quando non c’è un candidato ed a maggior ragione se lo chiede la sezione. Che a Roccagorga ha detto no alle consultazioni con oltre il 60% dei consensi.

 

Tutto chiaro? Nemmeno per sogno. Ecco che la piazza del web si organizza, e sul profilo di ‘Osservatorio democratico’  spunta il manifesto delle primarie di Roccagorga, che nessuno ha indetto, fissate al 6 aprile prossimo. E ‘ caos su tutti fronti, mentre a Latina continuano gli attacchi di De Marchis alle logiche correntizie che hanno portato a qualche rimpasto nelle commissioni consiliari.

Si criticano logiche correntizie, ma in realtà le si applicano ogni qualvolta la ‘cordata’ si sente forte contro la minoranza dello stesso partito. E così all’infinito. Oggi più che mai il nemico è dentro il Pd: nessuno guarda più fuori, all’avversario della sponda ideologica avversa. A quello il Pd ha rinunciato da tempo.

E a Cisterna? Il nulla, ma anche questo vuoto parla: lì nessun candidato del Pd, ma solo la lista a sostegno del centristra Panfili.

Ps: in ordine alle commissioni consiliari Omar Sarubbo resta alla presidenza della trasparenza, il capogruppo Cozzolino entra in commissione bilancio al posto di Porcari, Fioravante all’ambiente al posto di Cozzolino. Nella stessa commissione De Marchis. Ogni ‘cordata’ ci pare sia ben rappresentata.