VICENDA CASH TRAPPING, INIZIATI GLI INTERROGATORI DEGLI ARRESTATI

BANCOMATInterrogati, per rogatoria, due dei sei stranieri arrestati con l’accusa di aver dato vita a un’associazione per delinquere, dedita a commettere furti presso gli sportelli bancomat di istituti di credito di Roma. Davanti al gip Mara Mattioli sono comparsi i moldavi Mihail Agafita e Victor Mozilu, rinchiusi nel carcere di Latina, che hanno negato le accuse.

A disporre le misure cautelare in carcere, per i due e per altri tre moldavi e un romeno, domiciliati tra Sezze, Priverno e Latina, è stata il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Alessandra Boffi. Secondo gli inquirenti capitolini, il gruppo era solito prelevare piccole somme dagli sportelli bancomat e inserire poi nel dispositivo che eroga le banconote una forcella per capelli. Quando si recava un altro cliente a fare un prelievo vedeva la scritta “operazione eseguita” e pensava che per un guasto non uscisse il denaro, allontanandosi. A quel punto gli stranieri, utilizzando la forcella per capelli, recuperavano le banconote bloccate. Un sistema definito “cash trapping”, che dagli indagati sarebbe stato utilizzato una trentina di volte.


A difendere i due moldavi interrogati dal gip Mattioli sono gli avvocati Maria Vittoria Giampietro, Pierluigi e Paolo Angeloni.