LA GIORNATA DELL’ORTO SCOLASTICO

Si è svolta stamattina a Giulianello la Giornata dell’orto scolastico, l’evento conclusivo di fine anno accademico ideato dalla locale Condotta Slow Food «Raffaele Marchetti», in collaborazione con l’Amministrazione comunale e l’Istituto Comprensivo «Cesare Chiominto».
“Un progetto di educazione alimentare ed ambientale nelle scuole che vuole favorire l’apprendimento per la trasmissione alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente. Bisogna avere la forza di credere a queste concettualità alte, racchiuse nei gesti che ci hanno consegnato un mondo intatto” – ha spiegato il Sindaco Tommaso Conti presente alla cerimonia con l’Ass.re all’Ambiente Luca Zampi.
Gli alunni della scuola elementare «Don Silvestro Radicchi», con l’aiuto degli insegnanti, coordinati dai maestri Fiorella Marchetti, Emanuela Bisciotti e Massimo Cianfoni; dei nonni, dei genitori e dei produttori locali, hanno raccolto le istanze di Slow Food e coltivato durante l’anno un orto su un piccolo appezzamento concesso dal Comune di Cori, dove hanno piantato, curato e raccolto, insalata, zucchine e pomodori.
“L’orto è un atto rivoluzionario” – ha spiegato Augusto Marchetti, fiduciario della Condotta Slow Food «Raffaele Marchetti» – “È un atto di coscienza civile e ambientale; è il riassunto di gesti antichi che insegnano il dogma della vita e la sua sacralità che si apprende con i canti contadini. E il seme è il potenziale in cui la vita è racchiusa. Sono convinto che questi bambini hanno una possibilità in più. Potranno far crescere il loro potenziale perché sanno coltivarlo e hanno ereditato i legami con il mondo, tramite i nonni e la terra.”
In occasione della festa finale, i ragazzi, oltre a presentare i frutti della terra da loro coltivata, hanno recitato poesie, ballato, cantato, letto i loro pensieri, raccontato le ricette che hanno appreso dalle loro famiglie e mangiato a base di erbe spontanee di cui il territorio è ricco.
“In un mondo in cui i bambini sono condannati a diventare consumatori e ad essere considerati solo come tali, noi siamo di fronte a futuri individui pieni di coscienza, che nasce nel gioco, nei canti, nei racconti, nelle radici e nella capacità di curarle ed annaffiarle” – ha concluso Marchetti.