ARRESTO DI GIOVANNI MORLANDO. DOMANI L’INTERROGATORIO

*Giovanni Morlando*
Dopo aver contribuito a farlo uscire, dopo tre anni, dall’inferno, il compito più arduo spetta a lui, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo. Già domani mattina quando il suo cliente, Giovanni Morlando, di 25 anni, di Formia, tornerà davanti ad un magistrato, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Costantino De Robbio, chiamato a convalidare o meno il fermo operato dai Carabinieri della compagnia di Formia con le accuse, non meno gravi, di tentata rapina, minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanza stupefacente. Giovanni Morlando era uscito dal carcere romano di Rebibbia lo scorso 3 febbraio sulla scorta della clamorosa sentenza della Corte d’Assise d’apello di Roma che l’aveva assolto dall’accusa di aver ucciso il 24 gennaio 2009 il suo amico Igor Franchini. Morlando ci aveva confidato di volersi rifare una vita leggendo testi e preghiere dio Madre Teresa di Calcutta. Buoni propositi forse “traditi” l’altra sera quando, in compagnia di un complice- già identitificato dai Carabinieri – avrebbe tentato di portare via l’incasso alla tabaccheria F&D market, lungo via Rotabile, nel popolare e difficile quartiere di Rio Fresco a Formia. Il titolare, infatti, in un impeto di rabbia, dopo aver ascoltato le grida di terrore della figlia spaventata dall’assalto, era riuscito con molto coraggio a togliere il fazzoletto che travisava il volto di Morlando rendendolo riconoscibile alle persone presenti in quel momento nel supermercato.

Le indagini dei Carabinieri si sono concretizzate dopo che Morlando, fallita la rapina, si sarebbe reso responsabile per motivi passionali di minacce di morte nei confronti della ex fidanzata e del suo nuovo fidanzato. I militari intervenuti infatti hanno notato che lo scooter utilizzato da Morlando era lo stesso di quello visto da alcuni testimoni nel momento della tentata rapina. A tradire il 25enne di S.Croce era stato inoltre l’accurata ispezione dei militari sullo scooter, che hanno notato un particolare sulla targa del motociclo, indicato da vittima e testimoni. Vi era infatti ancora attaccato un lembo di scotch utilizzato per occultare la sigla alfanumerica. La successiva perquisizione presso la sua abitazione aveva permesso di rinvenire parte dell’arma, risultata giocattolo, utilizzata dal ragazzo per commettere il reato e 15 grammi di hashish, posti sotto sequestro.


Il giovane deve inoltre rispondere davanti al Gip anche del reato di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Nelle fasi degli approfondimenti in Caserma infatti, aveva cercato di scappare da un ufficio, tentando di lanciarsi da un balcone e ferendo due militari che hanno riportato lesioni agli arti superiori, riuscendo però a scongiurare la fuga. E se è vero che piove sempre sul bagnato il Procuratore generale presso la corte d’assise d’appello starebbe in questi giorni ultimando il ricorso in Cassazione contro l’assoluzione di Morlando dall’accusa di aver ucciso con 43 coltellate Igor Franchini