Nuova legge in arrivo per gli assegni di divorzio

Il Parlamento sta prendendo in esame in questi mesi una proposta di legge incentrata sugli assegni di divorzio che dovrebbe modificare le modalità con le quali gli stessi vengono erogati e la definizione dei loro importi. Lo scopo della novità è quello di adeguarsi ai cambiamenti che sono intervenuti nel corso degli anni nella società, che è senza dubbio diversa rispetto al momento in cui la legge sugli assegni attualmente in vigore è stata promulgata. L’intervento normativo, in particolare, si propone di mettere da parte una visione del matrimonio per così dire patrimonialistica, che identifica tale avvenimento come una sistemazione definitiva. Entrando più nel dettaglio, non viene più considerato in linea con l’attualità il riferimento al tenore di vita mantenuto negli anni del matrimonio: esso, quindi, non è un parametro su cui basarsi per stabilire l’importo dell’assegno.

A chi rivolgersi per saperne di più

Per ottenere informazioni più precise e consulenze su misura anche in relazione agli assegni di divorzio ci si può rivolgere a Mariarosaria Della Corte, avvocato divorzista a Roma, Salerno e Milano. Patrocinante in Cassazione, l’avvocato Della Corte è specializzata in tutela dei minori e diritto di famiglia, ma soprattutto è vice presidente dell’Osservatorio sulla famiglia, le politiche sociali e la sicurezza. Mariarosaria Della Corte nominata da luglio 2019 Esperto per le politiche antidroga presso il DPA , presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, è un volto noto televisivo, essendo apparsa spesso sia in trasmissioni della Rai che in programmi di Sky, e si occupa di tutela dei minori e della persona con riferimento in particolare alla separazione e al divorzio, siano essi giudiziali o consensuali.


Nuovi criteri per l’erogazione degli assegni di divorzio

In base ai nuovi criteri adottati, per l’erogazione degli assegni di divorzio sarà necessario attenersi al patrimonio e alla valutazione del reddito di tutti e due i coniugi, ma non saranno questi i soli parametri da tenere in considerazione. Nel giudizio rientreranno anche lo stato di salute e l’età del destinatario dell’assegno, così come la durata del matrimonio.

Gli altri parametri considerati

Ancora, secondo la proposta di legge i giudici dovranno tenere conto anche della capacità reddituale ridotta per motivi oggettivi e dell’assenza di competenze professionali nel caso in cui la loro mancata acquisizione sia dovuta all’osservanza, nel corso del matrimonio, dei doveri coniugali. In più, un ulteriore aspetto fondamentale sarà rappresentato dall’apporto fornito dal singolo coniuge alla costituzione del patrimonio comune e alla conduzione familiare. Nel caso in cui in famiglia siano presenti dei figli disabili, minori di 18 anni o comunque non ancora indipendenti a livello economico, sarà essenziale considerare anche le loro condizioni.

Una rivoluzione vera o presunta?

Quella che verrebbe apportata da questa novità normativa sarebbe più una rivoluzione annunciata che effettiva: non perché le modifiche previste siano poco significative, ma semplicemente perché già in numerose occasioni la Suprema Corte di Cassazione si è espressa con sentenze di questo tenore. Sentenze che, per altro, se da un lato hanno influenzato la realtà sociale dall’altro lato hanno finito per aumentare la confusione su questo argomento. Storica, da questo punto di vista, è stata la cosiddetta sentenza Grilli del 2017, che ha visto protagonista suo malgrado l’ex ministro Vittorio Grilli: attraverso quella sentenza si è posto fine alla decisione di annoverare il tenore di vita mantenuto dal coniuge tra gli indicatori degli assegni di divorzio (o di mantenimento, nel caso di una separazione).

Cosa prevede la legge oggi

Allo stato attuale la legge prevede che per definire l’importo di un assegno di divorzio sia necessario tenere conto dello stato di salute del soggetto che lo richiede, della sua età, delle sue capacità economiche, del contributo che ha dato alla costituzione del patrimonio economico della coppia.