TRASPORTAVA DROGA VIA FIUME, IL RACCONTO DEL TENENTE DELL’ARMA

La conferenza stampa successiva all'arresto di Massimo Cannavacciuolo

“Trasportava lo stupefacente secondo modalità insolite: a bordo di un gozzo”. E’ quanto ha riferito, presso il Tribunale di Gaeta, l’ex tenente del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Formia Giuseppe Melis, testimoniando nel processo che vede imputato il 35enne Massimo Cannavacciuolo, difeso dagli avvocati Massimo Signore e Pasquale Cardillo Cupo, arrestato il 30 marzo del 2010 a Scauri perchè trovato con un chilo di hashish diviso in dieci panetti. Nel corso del suo intervento, il militare ha riferito di come, insieme ai colleghi, e a bordo della sua auto personale, avesse personalmente seguito passo passo il “gozzo” di sette metri condotto 34enne, attraccare presso una banchina lungo il fiume Garigliano, notare l’uomo nascondere lo stupefacente, e poi, sempre a bordo dell’imbarcazione, risalire il fiume fino al ponte dove attraccava e saliva in auto con altre due persone. Il tenente ha quindi ricostruito le fasi dell’arresto avvenuto a Scauri prima di scendere dal banco dei testimoni e far accomodare i teste della difesa, uno era il proprietario dell’imbarcazione, che, in realtà, non hanno aggiunto molto rispetto al racconto del tenene. Processo rinviato al prossimo 30 maggio con gli avvocati difensori che già una settimana fa hanno effettuato una nuova richiesta di remissione in libertà per il loro assistito ancora detenuto in carcere nonostante sia di fatto incensurato.

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