RUBATI TREMILA METRI DI CAVI DI RAME, ALIMENTAVANO DIECI SEBATOI TRA ITRI E FONDI

*Quello che resta dei tremila metri di rame*
*Quello che resta dei tremila metri di rame*

Audace furto da parte di ignoti che hanno trafugato ben tremila metri di cavi di rame. I ladri, sicuramente più di uno, hanno letteralmente sfilato dalle guaine che li contenevano, ben tre chilometri di cavi elettrici di grossa dimensione e, una volta tiratili fuori, li hanno “spellati”, portando via il prezioso metallo e lasciando a terra matasse disordinate di gusci di plastica.

I cavi facevano parte dell’impianto elettrico che alimentava ben dieci serbatoi (di riserva) di proprietà del Consorzio di Bonifica sud pontino, depositi che entrano in azione allorchè si verificano particolari condizioni di siccità. La zona presa di mira dai ladri si trova lungo il tracciato dell’antica via Appia, nel tratto Fondi-Itri ed è collocata tra le località di Pietra Grossa e Sant’Andrea, dove sorgono i resti dell’antico fortino.


Ad accorgersi del furto sono stati gli abitanti della zona i quali hanno immediatamente avvertito i tecnici della struttura consortile di viale Piemonte, a Fondi. Il sopralluogo è avvenuto insieme agli agenti del commissariato PS di Largo Evangelista e agli uomini della polizia Scientifica, intervenuti insieme ai Carabinieri della locale stazione.

Le  indagini sono affidate alla PS e vengono coordinate dal vicequestore Massimo Mazio. Gli inquirenti stanno raccogliendo anche il più insignificante elemento per giungere al’individuazione dei responsabili  che, per portare a termine un’azione del genere, non potevano agire singolarmente.

Il presidente del Consorzio Lino Conti, nel ricordare che questo è l’ennesimo colpo subito dalle strutture in rame utilizzate dall’ente per le più svariate funzioni, ha valutato in ventimila euro l’ammontare del danno, oltre al lavoro che occorrerà per ripristinare l’impianto così come era stato modernamente realizzato. L’episodio riporta di attualità il sempre più diffuso fenomeno della caccia al rame da parte dei malviventi che non si fermano neanche di fronte al rischio di essere investiti da scariche elettriche come successo quando i ladri hanno preso di mira materiale elettrico delle linee ferroviarie in quel momento conduttore di corrente.