Botta e risposta a suon di video sui social tra Simeone e Sepe sull’ospedale di Fondi

Il 'San Giovanni di Dio' di Fondi

L’ospedale di Fondi, da anni ormai sulla bocca dei politici più o meno locali, più o meno a ragione, questa volta innesca una faida politica a ritmo di video sui social network. Se prima la battaglia sulla questione sanitaria locale prendeva solo il consueto centrodestra e centrosinistra – più precisamente Partito Democratico e Forza Italia – adesso nel mezzo della discussione ci entra anche il Movimento Cinque Stelle.

Ad iniziare la battaglia il consigliere comunale di Fondi Bruno Sepe, che nei giorni scorsi con un video in prima persona rendeva noto a chi segue la pagina su Facebook “Bruno Sepe portavoce in consiglio comunale Fondi” le battaglie politiche dei pentastellati per l’ospedale di Fondi, con tanto di relazione stilata a seguito di una visita con esponenti sovracomunali del Movimento proprio presso il San Giovanni di Dio e che – stando a quanto affermato da Sepe – arriverà dritta sul tavolo del ministro Giulia Grillo. Ma a creare polemiche sono state le esternazioni di inizio video, quelle in cui il capogruppo pentastellato di Fondi accenna ad una possibile ed “ufficiosa” chiusura di pediatria accreditata a “voci di corridoio”.


A rispondere – con lo stesso mezzo del video sui social – il consigliere regionale di Forza Italia Pino Simeone che non ci sta e rivendica in primo luogo la paternità della difesa del San Giovanni di Dio, una paternità condivisa con Forza Italia e gli esponenti locali. “Abbiamo scongiurato – spiega Simeone nel video – quella chiusura che Zingaretti nella precedente amministrazione cercava di portare a termine”. Secondo il consigliere regionale, a cambiare le sorti del nosocomio fondano la famosa manifestazione a Roma dove aderirono diverse centinaia di fondani. “Oggi l’ospedale di Fondi è in sicurezza. Chi oggi dice che l’ospedale di Fondi in chiusura è in sicurezza”.

Un botta e risposta che non è escluso non abbia un seguito, anche perché nel frattempo esponenti politici locali dell’uno e dell’altro partito continuano a condividere questi video sostenendo le une o le altre ragioni. Ma una faccenda che non è escluso torni a coinvolgere anche l’altro attore della vicenda, ovvero il partito del presidente Nicola Zingaretti, che potrebbe voler dire la sua sulla questione. Una battaglia politica a mezzo social, che se dovesse continuare su questa strada finirà per assomigliare ad una web serie.