Cava dei veleni, confermati i sequestri di beni

Confermati i sequestri dei beni per nove imputati nella vicenda della cava dei veleni e presunti loro prestanome. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro tali provvedimenti, che hanno portato gli investigatori ad apporre i sigilli a beni mobili e immobili, in particolare appartamenti e conti correnti, presentati da Donatella e Catia Carnevale, Remo Sestini, Giampiero Bernacchia, Sante e Dario Lucidi, Danilo Sestini, Yuri Bernachcia e Roberta Lanari.

Sequestri disposti dal gip di Roma, considerando che agli imputati viene contestata anche la costituzione di un’associazione per delinquere finalizzata a compiere reati in campo ambientale, avallati il 3 ottobre scorso dal Tribunale del Riesame e ora dalla Suprema Corte.


Secondo gli inquirenti, ad Aprilia era stata costituita una vera e propria organizzazione criminale, che aveva trasformato una vecchia cava di pozzolana, nei pressi della Pontina, in una discarica illegale di rifiuti e con tali accuse a luglio dell’anno scorso erano stati arrestati 22 indagati, 16 dei quali messi in carcere.