Otto candidati a sindaco, Scinicariello punta su giovani e turismo

Spesso si parla dei giovani nei programmi politici ad ogni livello, colpa del calo dell’occupazione e dei dati che anno dopo anno  mostrano una costante migrazione dei giovani dei nostri territori verso altri lidi, spesso fuori dall’Italia. Qual è la sua ricetta a riguardo?

“Al di là degli slogan che caratterizzano le campagne elettorali di altri candidati, provo a partire dall’analisi del nostro contesto. Se non c’è lavoro non ci saranno famiglie disposte a nascere qui, ad insediarsi qui. Dunque, per prima cosa: lavoro. Ma assecondando le vocazioni del nostro territorio: turismo, cultura, portualità. Dare a Gaeta un chiaro indirizzo, nel mio caso quello di città turistica e portuale, significa rilanciarne l’occupazione in questi settori, affinché tutti i giovani che vorranno formarsi e lavorare in questi settori possano averne occasione.”


Quali sono altre politiche di sviluppo per il territorio che sono presenti nel suo programma elettorale?

“Sempre partendo dall’analisi dell’esistente: la nostra è una città dotata di un piano regolatore concepito per un’espansione demografica che non c’è mai stata, piena di vincoli urbanistici che hanno impedito scelte armoniche e rispettose del territorio ed hanno fatto proliferare situazioni di abusivismo irreversibili, dove sono evidenti i danni provocati da scelte urbanistiche poco lungimiranti (una per tutte, il lungomare di Serapo). Tutto ciò ha provocato situazioni di squilibrio che necessitano una “compensazione” in termini di aree per servizi, per parcheggi, per strutture sportive degne di questo nome. Il mio impegno in tal senso sarà quello di individuare le necessità attuali e quelle che potrebbero nascere in un futuro immediato, e predisporre soluzioni per fronteggiarle. A partire da un Piano Regolatore Generale moderno, da portare in consiglio comunale ad inizio mandato e non alla fine, soddisfacendo un’esigenza comune e collettiva collettiva e non la somma di tante richieste individuali.”

La politica si dice sia in crisi, secondo lei lo è anche a Gaeta? O il proliferare di aspiranti primi cittadini è segno che qualcosa stia cambiando?

“Lo dico nella consapevolezza piena di essere parte in causa: la presenza di tanti candidati a sindaco è segnale di crisi politica e non semplice voglia di partecipazione. Anzi, sarò più esplicito, la politica mi pare completamente assente, mi sembra ci siano poche scelte fatte sinceramente nell’interesse dei cittadini e molte, invece, per la soddisfazione di aspettative personali. Ho pubblicamente proposto le primarie a dei candidati coi quali pensavo possibile fare un percorso politico-amministrativo comune, trovando letteralmente un muro. Il mio appello alla “responsabilità”  è caduto nel vuoto, e questo è un segnale di crisi politica.”

Perché gli elettori gaetani dovrebbero votare lei e non uno dei suoi sfidanti?

“La proposta elettorale mia e delle liste che mi sostengono si basa su priorità che questa nefasta amministrazione ha completamente dimenticato: politiche per lo sviluppo economico e per il lavoro, un rinnovato welfare cittadino, il rispetto del territorio che è la nostra vera risorsa. Ne parlano tutti in questa campagna elettorale, la differenza tra i candidati la fanno alcuni aspetti tra cui: la piena consapevolezza di cosa significhi e comporti amministrare una città complessa come Gaeta e le modalità di interpretazione di quei temi focali. Mi propongo ai gaetani ritenendo di avere quelle caratteristiche, poi saranno le urne a dire la verità, come sempre.”