Fondi, incidente di caccia mortale: in arrivo altre denunce

L’amico 51enne che ha accidentalmente sparato il colpo fatale è stato denunciato da subito, come da prassi, per omicidio colposo. Ma la tragica morte di Vittorio De Filippis, il 45enne fondano scomparso la vigilia di Natale durante una battuta di caccia al cinghiale nei boschi dell’area di Sant’Arcangelo, potrebbe presto avere ulteriori, spiacevoli strascichi: sono dietro l’angolo nuovi deferimenti, questa volta legati all’ipotesi di reato di omissione di soccorso.

Alla fucilata che intorno alle 14 di giovedì ha attinto il 45enne all’altezza di una scapola, sono seguite scene di panico e disorientamento. La vittima dell’incidente stramazzata in terra. Il cacciatore che aveva premuto il grilletto, scambiando De Filippis per una preda, colto da un malore fino a perdere i sensi. E, secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini portate avanti dai carabinieri, ancora in corso, un fuggifuggi generale. Nonostante l’allarme lanciato telefonicamente da alcuni dei suoi componenti, il gruppo di appassionati di caccia – nove in totale, tutti della Piana e in quei momenti a quanto pare localizzati nel perimetro del Parco Aurunci – sarebbe rimasto nell’arco di poco ridotto all’osso. In pochi, a restare sul posto. Proprio questa, la circostanza che ha fatto prospettare la possibilità di un’omissione di soccorso a carico di diversi partecipanti alla battuta finita nel dramma, che ha distrutto la vita di due famiglie.


Intanto, è arrivato il momento dell’ultimo saluto a De Filippis. Lunedì pomeriggio, presso il cimitero di Fondi, il medico legale incaricato dal sostituto procuratore Claudio De Lazzaro, Tommaso Cipriani, ha eseguito l’esame autoptico sulla salma dell’uomo, confermando il decesso per un colpo che non gli ha lasciato alcuno scampo. Le esequie avranno luogo questa mattina alle 12, presso il santuario “Santa Maria Salute degli infermi” nella frazione di San Raffaele, dove De Filippis, titolare di un’azienda agricola, viveva con moglie e figli.