Prima il rumore sordo di una fucilata a breve distanza, poi la scoperta della strana assenza di uno dei cani di casa, un pastore tedesco di circa 6 anni chiamato Argo. Infine, il ritrovamento di una lunga scia di sangue. Tracce che dal giardino, attraverso la manomissione della rete di recinzione, portano dritte all’esterno. Proprio verso la riserva di caccia nei pressi dell’abitazione in questione, una villa situata alla periferia di Itri, tra il verde della contrada Comignano. Dell’animale nessuna traccia. Sembra sparito nel nulla. Anche se così non è: sulla base degli elementi raccolti, si evince che dopo averlo colpito qualcuno si è introdotto nella proprietà privata, trascinandone la carcassa all’esterno per caricarla a bordo di un veicolo e liberarsene in altro luogo.
Un episodio scioccante quanto inquietante, registratosi nella giornata di sabato e denunciato pubblicamente da uno dei proprietari di Argo. Non “solo” un cane, ma ormai un membro a tutti gli effetti della famiglia che lo aveva adottato, i De Simone. La cui residenza oltretutto è spesso frequentata anche da bambini, non di rado tranquillamente a giocare nello stesso giardino teatro dei fatti. Abbastanza per restare allarmati.
“Sono poco più delle 16 quando mia madre, allarmata in conseguenza di un grande botto, esce in giardino per chiedere a mio padre cosa fosse successo. Papà le spiega che sono i cacciatori“, ha ricostruito domenica via social uno dei figli dei padroni di casa, Luigi. “Alle 19, orario di cena dei cani, papà si accorge che ne manca uno all’appello, ed è lì che avviene la presa di coscienza e tutti i tasselli si posizionano al loro posto. Questa mattina abbiamo ritrovato solo il sangue di Argo, chiaramente all’interno della nostra recinzione“.
Facile, purtroppo, immaginare cosa sia successo. “Ora, l’errore umano purtroppo può capitare a tutti, faccio fatica a pensare che un cacciatore per il puro divertimento abbia ucciso a sangue freddo un cane, è più plausibile che sia stato confuso per un cinghiale; ma scavalcare, prendere il corpo di Argo e farlo sparire, lascia pensare che per campagne, anzi giardini, girano individui che imbracciano un fucile nella completa noncuranza delle regole e delle leggi. Avete sparato ad Argo a casa sua, nel suo giardino, vi siete intrufolati nella proprietà privata, sottraendone il corpo. Non solo avete sottratto una vita a un componente della famiglia, ci avete negato anche il conforto di seppellirlo“.
“Le disgrazie succedono, ma la differenza la fanno i comportamenti che conseguono queste fatalità”, sottolinea Luigi De Simone. “Vi sentite leoni con fucile in mano, ma siete solo piccoli esseri che non hanno neanche gli attributi di assumersi le proprie responsabilità. Oggi è successo al cane, e se fosse stata una persona? Non so se è chiara la gravità della cosa. NEL NOSTRO GIARDINO. Di certo non sono nessuno per giudicare esseri che trovano godimento nel sottrarre la vita ad animali indifesi, ma a me non sta più bene che sia permesso a queste persone di cacciare nei giardini delle abitazioni. È allucinante e fuori ogni logica – l’amara osservazione del ragazzo – che non si possa stare tranquilli fuori il proprio giardino di casa. Non sono una persona cattiva, non auguro il male a nessuno, ma spero vivamente che al vostro funerale sarete soli, come Argo, abbandonato chissà dove in qualche fosso“.
Mentre si cercano possibili testimonianze utili a capire i perché di quanto accaduto e, soprattutto, a individuare la mano che ha agito, la famiglia De Simone sta intanto valutando se formalizzare una denuncia contro ignoti.
VIDEO – Le scia di sangue che arriva oltre il giardino