“Il rogo più grande visto da non so quanti anni a questa parte”, ha detto nel corso delle concitate fasi dell’intervento uno degli operatori impegnati per ore a domare le fiamme che venerdì, alle periferia di Fondi, hanno letteralmente devastato le alture nell’area di Sant’Arcangelo, verso i confini con Itri. Portando a scene di panico tra i residenti.
A sparire per mano dei piromani che imperversano da settimane in buona parte della provincia, in un colpo solo, soprattutto decine e decine di ettari di bosco ad alto fusto, in una vasta zona a suo tempo oggetto di rimboschimento e finora mai percorsa dalle fiamme. Ma ieri hanno nuovamente rischiato anche le case, alcune lambite davvero da vicino dai vari fronti che scendevano a valle, salvate solo dal tempestivo intervento delle squadre antincendio. Diverse, quelle evacuate in fretta e furia. Tra cui l’abitazione di una coppia di anziani, portati in serata al sicuro dai Falchi di pronto intervento.
In mattinata non si era invece potuto far nulla per alcuni animali, pecore e conigli che hanno trovato una morte orribile, in trappola all’interno di alcune gabbie di fortuna in rete e lamiera: sono morti per asfissia o direttamente bruciati.
L’allarme iniziale è scattato alle 13 circa, facendo convergere per prime sul posto una nutrita macchina dei soccorsi composta da squadre dei vigili del fuoco e dei Falchi, coordinati dal presidente Mario Marino. In un secondo momento, a dar manforte, sotto gli occhi della Forestale, i ripetuti lanci di tre elicotteri e due canadair. Tutti a fronteggiare un inferno di fumo e lingue di fuoco che ha destato estrema preoccupazione fino a tarda serata.