Arresti a Fondi, l’intervento della consigliera di Formia Paola Villa

Foto Archivio, Paola Villa

Anche la politica interviene dopo la vasta operazione dei Carabinieri, ma innescata dal lavoro della DDA che ha portato ieri a vari arresti tra Fondi e Caltagirone legati alla criminalità organizzata, il traffico di droga e un clima di minacce e intimidazioni.

Ad intervenire sulla vicenda è la ex prima cittadina di Formia e oggi consigliera di opposizione Paola Villa che chiede: “una operazione importante, che meriterebbe attenzione e lodi da parte di tutti, soprattutto da parte di chi amministra questo territorio”.


LA NOTA DELLA CONSIGLIERA DI OPPOSIZIONE DI FORMIA PAOLA VILLA

“OPERAZIONE DEI CARABINIERI “JARS”: DENTRO C’È TANTA “ROBA”…ATTENTATI INCENDIARI, BARDELLINO, I TRIPODO E PERSINO UNA MITRAGLIETTA ACQUISTATA DALLA NDRAGHETA

Innanzitutto bisogna dire grazie al Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Latina, al Nucleo Operativo dei Carabinieri di Terracina, al Reparto tecnico dei Ros e alla DDA di Roma, guidata dal procuratore Luigia Spinelli, grazie per aver portato a casa un risultato, grazie per essere riusciti a descrivere le dinamiche criminali di un luogo, la città di Fondi, ed i suoi tanti collegamenti.

Quella di ieri è stata una operazione contro le piazze di spaccio, ma soprattutto l’ ordinanza dell’operazione dei carabinieri di ieri permette di collegare tutte quelle auto incendiate tra il 2020 e il 2021 a Fondi, messaggi chiari che i gruppi criminali si lanciavano per far vedere chi era più forte.

Un’operazione dove c’è dentro tutto: i Tripodo di Fondi, quelli dell’ operazione Damasco dove si arrivò a chiedere lo scioglimento del comune di Fondi nel 2012; ci sono i clan di Secondigliano che forniscono le partite di droga; ci sono i collaboratori di giustizia che raccontano di un certo Gustavo Bardellino che sembra avrebbe pestato “un tizio di Gaeta”, lo stesso Gustavo Bardellino dell’attentato all’autosalone di Formia, lo stesso Gustavo Bardellino coinvolto nelle dichiarazioni, della scorsa estate, del collaboratore Basco, che lo metteva, insieme al cugino Calisto Bardellino, a capo di una “nuova” cellula criminale vicino al clan delle provincie di Napoli e Caserta.

Insomma una operazione importante, che meriterebbe attenzione e lodi da parte di tutti, soprattutto da parte di chi amministra questo territorio e lo dovrebbe custodire”.