Tornano i vandali: danni alla scuola Giovanni Bosco. L’appello dei residenti

Un intero quartiere profondamento turbato, a Formia. Così si è presentato mercoledì Penitro dopo l’ennesimo atto di vandalismo perpetrato nella scuola primaria “Giovanni Bosco”, proprio a poche settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico.

Probabilmente gli autori si sono introdotti da una finestra del piano superiore dell’edificio, circostanza su cui stanno indagando i carabinieri. La devastazione sembrerebbe l’azione di più persone rimaste a lungo negli spazi dell’istituto: pittura gettata sui pavimenti e sui muri delle aule e dei corridoi, materiale didattico disseminato ovunque, arredi e mobili danneggiati.


Il turbamento del quartiere è affidato alle parole del post di Giovanna Lambiase, referente del comitato di zona. “Questa volta non è stata la cassetta dell’Enel ad avere avuto la peggio ma la nostra scuola”, scrive. “Se sia stato lo stesso scellerato o lo stesso gruppo di scellerati, ancora non c’è dato saperlo, sappiamo solo ed eviteremo di elencarli, che tanti gesti ignobili e deprorevoli sono stati compiuti nelle nostre classi, laddove siedono i nostri figli. Ciò che sappiamo con certezza è che qualche sera prima già una banda di ragazzi, con spranga a seguito, aveva cercato di sfondare il muro realizzato dal comune all’interno del campetto”.

“Episodi simili purtroppo si perpetuano all’infinito e da troppo tempo, ciò che qui ci sta particolarmente a cuore è sollecitare alla denuncia”, continua a referente del comitato di Penitro. “Lasciare impuniti soggetti del genere significa lasciarli liberi di riperpetuare qualsiasi forma di reato. Chiunque fosse in possesso di filmati, foto, o informazioni utili alle forze dell’ordine è invitato, cortesemente, a girare il tutto ai carabinieri, dov’è stata già depositata denuncia contro ignoti, oppure adoperare la scrivente come tramite, come già è stato fatto in altre situazioni e per problematiche diverse. Assumersi le proprie responsabilità significa consegnare, ai propri figli, un mondo migliore”. Un chiaro invito a denunciare e a non voltarsi.