Porto di Ponza, i giudici ordinano al Comune il rilascio della concessione

L'ingresso del Comune di Ponza

Il Comune di Ponza deve rilasciare all’Associazione Diportisti Arcipelago Pontino la concessione demaniale richiesta per l’occupazione di uno specchio acqueo in località Caletta.

A ordinare il rilascio della concessione all’ente locale è stato il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso con cui la stessa Associazione ha chiesto che venisse fatta rispettare la sentenza emessa da Palazzo Spada nel 2018.


Dopo ben diciassette anni di battaglie alla Diportisti Arcipelago Pontino dovrà così essere dato uno spazio per far ormeggiare le barche nella zona del porto.

L’Associazione aveva presentato, il 23 giugno 2003, alla Capitaneria del Porto di Gaeta un’istanza con cui chiedeva la concessione nell’area, già adibita ad ormeggio di imbarcazioni da diporto, allegando il relativo progetto, che aveva ottenuto i pareri favorevoli del Ministero dei Trasporti e delle Agenzie delle Dogane.

Non riuscendo ad avere una risposta dal Comune, l’associazione aveva quindi fatto ricorso al Tar, vedendosi riconoscere dai giudici amministrativi le proprie ragioni.

L’ente locale e il commissario ad acta non avevano però provveduto e il Tar aveva nominato quale nuovo commissario ad acta il comandante della Capitaneria del Porto di Gaeta, che il 21 settembre 2010 aveva negato il rilascio della concessione richiesta.

L’Associazione ha quindi impugnato tale provvedimento, ottenendone l’annullamento dal Consiglio di Stato.

I giudici di Palazzo Spada hanno specificato che il diniego del commissario è stato espresso senza considerare i pareri favorevoli già acquisiti e senza chiarire perché vi sarebbe un pericolo per la sicurezza portuale o la sottrazione di altri spazi alla pubblica fruizione, e senza tenere conto che il “Regolamento per l’utilizzo delle aree del demanio marittimo con finalità turistico-ricreative” destinava l’area in questione proprio all’utilizzo dei diportisti residenti.

Una sentenza notificata al Comune di Ponza il 17 dicembre 2018 e passata in giudicato, ma a cui non ha dato seguito l’ente locale.

L’Associazione si è quindi nuovamente rivolta al Consiglio di Stato, che ha ora obbligato il Comune a rilasciare il titolo concessorio.

I giudici, in caso di inottemperanza, hanno inoltre già nominato come commissario ad acta il prefetto di Latina, e hanno condannato lo stesso Comune a pagare tremila euro di spese di giudizio.