Toponomastica, nuovo e costoso appalto: l’opposizione insorge

L'ingresso del Comune di Ponza

No ad altre spese per la toponomastica a Ponza.

L’opposizione insorge davanti alle scelte dell’amministrazione comunale e punta il dito contro Eva La Torraca, ex vicesindaco e attuale responsabile degli affari generali del Comune.


I consiglieri comunali Franco Ambrosino, Giuseppe Feola, Maria Claudia Sandolo e Piero Vigorelli ricordano che nel 2012 Ponza era carente sulla toponomastica, che tale situazione creava notevoli disagi e che intervenne il commissario prefettizio che all’epoca guidava l’ente locale.

L’opposizione ricorda inoltre che nel 2014 l’amministrazione dell’allora sindaco Piero Vigorelli nominò una Commissione per la toponomastica, che nel 2015 iniziarono i lavori, affidati alla ditta ResGea Srl, società Spin Off dell’Università di Chieti Gabriele D’Annunzio, con una spesa prevista di poco più di 31.500 euro, e che per tale somma il Comune aveva chiesto e ottenuto un finanziamento della Regione Lazio.

“Il personale della ResGea – sottolineano Feola, Ambrosino, Sandolo e Vigorelli – dopo vari sopralluoghi, ha realizzato il lavoro operativo nei mesi di novembre e dicembre del 2016. Ha censito 450 fra strade e sentieri di Ponza. Ha censito 3.308 accessi alle abitazioni. Ha anche censito 237 manufatti contenenti amianto (42 coperture, 151 cisterne, 44 canne fumarie), a riprova del lavoro meticoloso e preciso svolto. E nel febbraio 2017 la ResGea ha consegnato la mappatura dell’incrocio fra accessi abitativi e dati catastali”.

Insediatasi a Palazzo la giunta di Franco Ferraiuolo, nell’ottobre del 2017 la ResGea consegnò al Comune lo stradario, di cui fino allo scorso anno ci sono stati diversi aggiornamenti, ma la toponomastica divenne un caso nel momento di scegliere i nomi delle strade, con tanto di Commissione ad hoc nominata dall’amministrazione comunale per compiere tali scelte.

“Via Scarpellini – evidenzia la minoranza – che assume 7 nomi diversi, il Corso Pisacane che si fraziona per 3, cancellata via Roma perché toponimo fascista, strade intitolate solo a confinati di fede comunista, mancata autorizzazione prefettizia per il cambio dei toponimi e compagnia cantando”.

Il 3 luglio 2019 la giunta comunale approva comunque tutto il lavoro svolto dalla società ResGea e i lavori della Commissione per la toponomastica.

Con il voto, sottolineano i quattro consiglieri d’opposizione, di Eva La Torraca.

Dopo le dimissioni di quest’ultima e la sua assunzione come responsabile degli affari generali del Comune, con la Determinazione n. 293 del 31 luglio scorso, La Torraca indice però una gara telematica, con annesso capitolato speciale e disciplinare di gara, per realizzare la toponomastica a Ponza.

“Tutto il lavoro fatto dalla ResGea, non viene neanche nominato – attacca l’opposizione – e si ricomincia tutto daccapo. Siamo alla follia pura. Una follia che costa al Comune la bellezza di 277.950 euro più Iva“.

Ancora: “Tutti soldi che deve sborsare il Comune e che saranno imputati in un bilancio che ancora non è stato redatto dalla giunta e approvato dal consiglio comunale. Un Comune che ha oltre 6 milioni di euro di disavanzo e che per questo non ha ridotto le tasse ai ponzesi, come pure prevedono i decreti del Governo nazionale, si permette quindi il lusso di spendere 277.950 euro come fossero noccioline per rifare un lavoro già fatto e che non è costato un solo euro”.

I quattro consiglieri di minoranza chiedono così al sindaco Ferraiuolo di sollecitare La Torraca a revocare in autotutela la determinazione sulla toponomastica e di procedere con la rescissione del contratto con la sua ex vice.

“In caso contrario – concludono – il sindaco si assume tutte le responsabilità politiche e amministrative di questi errori e orrori. Su storiacce come questa non c’è da scherzare o da essere indulgenti. Sia revocato quell’atto e sia concluso il rapporto di lavoro con la signora Eva La Torraca”.