Isola sempre più fuori controllo, tuffi nel porto dei “pariolini”

Sempre peggio. Nonostante da settimane Ponza sia diventata un vero e proprio caso, visti gli assembramenti e la movida che va avanti come se non vi fosse alcun rischio di contagi da coronavirus, nonostante l’ordinanza del sindaco Franco Ferraiulo che avrebbe dovuto dare un giro di vite su determinati fenomeni e nonostante l’allarme sulle frotte di ragazzini romani, minorenni in particolare, i cosiddetti pariolini, che quest’anno affollano l’isola molto più che negli anni precedenti e si rendono protagonisti di troppe intemperanze, la maggiore dell’arcipelago pontino sembra completamente fuori controllo.

Al punto che i soliti baby vacanzieri da due giorni, mentre rientrano in barca dalla spiaggia di Frontone, si tuffano nel porto e raggiungono a nuoto la banchina.


Una bravata che può costare loro carissima.

Nel porto borbonico vi è un costante movimento di imbarcazioni, di piccole e grandi dimensioni, e il pericolo di quei ragazzi che nuotano in quello specchio acqueo è enorme.

Ubriachi e particolarmente su di giri i “pariolini” non se ne curano.

Tanto che, appena messo piede sul molo, lunedì sera hanno dato vita anche a un principio di rissa, con i passanti che fuggivano terrorizzati, fino all’intervento di carabinieri e finanzieri.

“Non dormiamo da molte notti. Quest’anno è strapieno di minorenni soli”, assicura un imprenditore ponzese.

Particolare inquietante di cui nessuno sembra però curarsi. Anzi.

Sembra normale che decine e decine di minorenni stiano trascorrendo le vacanze da soli a Ponza, stipati in piccoli appartamenti, tanto che alcuni mangiano in mezzo alla strada non avendo spazio all’interno.

Si muovono in gruppi, senza mascherine, tra una zuffa e l’altra, tracannando alcolici e compiendo numerosi danneggiamenti, come l’altra sera a Giancos.

“Questa mattina c’erano giovani che dormivano in strada e in spiaggia“, afferma un ponzese.

Non ci sono regole. E quelle per prevenire i contagi da Covid-19 sono ignorate più di altre.

Ci sono però agenzie immobiliari, barcaioli, ristoratori, baristi e diversi altri commercianti che fanno affari e nessuno si cura di un simile caos.

Un caos che pesa a tanti imprenditori ponzesi che vorrebbero garantire a una clientela di alto livello la giusta tranquillità.

E che pesa a chi investe somme notevoli per una vacanza a Ponza e si trova in mezzo a quelle che sembrano vere e proprie orde di vandali.

E il sindaco Ferraiuolo? Interpellato dall’agenzia di stampa Agi ha minimizzato, salvo poi confermare di aver “chiesto al questore un ulteriore supporto”.

“Sono ragazzi e parliamo di episodi che durano qualche giorno – ha dichiarato – mi risulta che molti giovani romani si danno appuntamento a Ponza tramite i social e vengono qui a trascorrere le vacanze dopo gli esami. Succede da sempre e quest’anno è accaduta la stessa cosa. Ovviamente quanto accaduto al porto è inaccettabile e io stesso ho chiesto l’intervento delle forze dell’ordine”.

“Indubbiamente però l’isola è piena – ha concluso – e tenere tutto sotto controllo è comunque impegnativo”.

Un impegno che forse qualcuno dovrebbe prendersi e seriamente prima che la situazione degeneri e si rischi l’irreparabile.