Omicidio Palli, condannati i due imputati: 30 anni a testa

Sessanta anni di reclusione per l’omicidio di Luca Palli. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha condannato i due imputati per l’uccisione del 48enne apriliano.

Trenta anni a testa. Più di quanto chiesto dal pubblico ministero Antonio Sgarella per Massimiliano Sparacio, 46 anni, di Aprilia, e Vittorio De Luca, 32 anni, di Anzio.


Palli, noto alle forze dell’ordine e dipendente della Multiservizi, venne ucciso il 31 ottobre 2017 in via Mazzini, ad Aprilia.

Venne invitato ad uscire da un vicino bar, dove stava prendendo un aperitivo, e freddato con quattro colpi di pistola calibro 38.

Indagando, nel giro di un mese, grazie anche all’analisi delle immagini di sorveglianza della zona, i carabinieri arrestarono De Luca e Sparacio.

Secondo gli inquirenti sarebbe stato De Luca ad attirare Palli in trappola. Gli investigatori ritengono che vi fossero degli screzi tra la vittima e gli arrestati.

Palli, due anni prima, era stato denunciato da Sparacio per screzi personali. Aveva poi iniziato a lavorare in un altro bar ad Anzio, dove aveva conosciuto De Luca. I due avrebbero infine pianificato l’omicidio.

Con l’accusa di omicidio volontario premeditato De Luca, difeso dall’avvocato Angelo Palmieri, e Sparacio, difeso dall’avvocato Renato Archidiacono, sono quindi finiti imputati e hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato.

Il Pm Sgarella aveva chiesto 24 anni di reclusione per il primo e 27 per il secondo, ma il giudice è andato oltre.