Le notti in bianco delle neo-mamme

Alla mamma è stato già annunciato: la sua notte non sarà MAI più come prima.

E ne prende coscienza realmente, quando dondola, avanti e indietro, per ore e ore, picchiettando leggermente la mano sul pannolino del bambino, intonando un “oh oh, oh oh”,  quel batuffolo che odora di crema con i suoi dolcissimi occhioni sbarrati!


Ma guai, se per il gusto di  fare una semplice conversazione, qualcuno osa chiedere alla mammina: “Guarda che occhiaie che hai? Ma non dormi la notte? Il piccolo non ti fa “tutta una tirata?” Eh no, ecco perchè:

Il neonato, si sveglia ogni tre ore (nella migliori delle ipotesi) perchè ha fame. Ma se dorme profondamente e per un po’ di tempo non si sente nemmeno un piccolo vagito del pupo, la mamma corre a mettere il dito indice sotto il naso per vedere se respira. Quindi  in entrambi i casi, sveglio o addormentato, i primi mesi con il nuovo arrivato, la mamma non dorme.

Dopo il primo anno, i bambini, si svegliano perchè perdono il ciuccio, hanno gli incubi, c’e’ il mostro sotto il letto, il temporale, la febbre, vogliono bere, giocare o andare nel lettone con mamma e papà. E chissà perchè, il bambino, appena va nel letto dei genitori, crolla in un sonno profondo e saporito!

La situazione è questa: papà dorme nel suo lato, figlio dorme nel lato di mamma, e mamma? Lei poggia la testa sullo spigolo del comodino. Solo le gambe hanno l’onore di restare sul materasso: trovano asilo nella parte inferiore del letto, perchè il bimbo è ancora basso 80 cm, fortunatamente! Allora la mamma cerca di rimettersi in posizione verticale riconquistando il cuscino, ma le arriva un calcio alla bocca dello stomaco da parte del piccolo che non sta fermo nemmeno quando dorme, e per almeno 5 secondi le manca il fiato…

In quel momento il papà si sveglia lamentandosi dell’intruso irrequieto e pensa bene di cambiare posizione da capo, ai piedi del letto. In realtà peggiora le cose, perchè adesso il sonnambulo, non avendo piu’ il papà come diga, che lo bloccava, scivola via dall’altro lato del materasso, rischiando di cadere dal letto. Quindi mentre si riposizionano i cuscini formando una sorta di fortino, si sono fatte le 4 del mattino. In tutto ciò con molta attenzione a non svegliare il figlio, pena: ricantare la ninna nanna, raccontare la favola con le varie versioni di tutti i fratelli Grimm e la ricetta della crostata di zia Angelina purchè dorma, la mamma deve fare attenzione a non svegliare il padre perchè deve alzarsi dopo due ore per andare a lavoro.

La sopravvissuta mamma, reduce dalla nottata in bianco, che sia lavoratrice o casalinga, dovrà farsi bastare quelle poche ore di sonno per rimanere concentrata (sul lavoro) e propositiva e attiva (a casa).

Poi avviene il miracolo. La profezia dell’amica si avvera e il figlio dorme in cameretta da solo  senza interruzioni notturne.

Ma il realtà il letto è vuoto. Il piccolo è diventato adulto. Lui ora esce e sta fuori tutta la notte allora la mamma ha un altro motivo per stare sveglia: aspettare che lui rientri a casa. Si prepara così: indossa un pigiama comodo, beve due o tre tazze di caffè nemmeno stesse facendo il metronotte, fa zapping in televisione e vede repliche delle trasmissioni del giorno, chiama due o tre volte gli ospedali per chiedere se ci sono stati nuovi arrivi e altre due, facciamo anche tre, chiamate al figlio per essere certe che stia bene.

E allora sapete quando la mamma dorme? Quando i bambini fanno il riposino il pomeriggio, il marito è a lavoro e dicono a se stesse “ due minuti e vado a pulire il bagno” . Con queste ultime parole, lentamente chiudono i loro occhi gonfi e stanchi e finiscono nelle braccia di Morfeo. Per mezz’ora,  ma saranno i 30 minuti più lunghi e intensi di tutta la giornata!

(Gentilmente concesso da Jessika Cretella)