Gli sequestrano la merce, ambulante minaccia di darsi fuoco. E picchia quattro agenti della Municipale di Fondi

Mentre la Municipale gli sequestra la merce, un ambulante marocchino si cosparge di benzina e minaccia di darsi fuoco. Per poi prendere a testate gli operatori: quattro finiscono in ospedale, lui viene arrestato.

Momenti al cardiopalmo vissuti giovedì pomeriggio lungo il litorale di Fondi, al culmine di una serie di servizi anti-abusivismo commerciale messi in atto dalla polizia locale. Un’attività in borghese iniziata a giugno e che giovedì, dalla prima mattinata, era stata particolarmente fruttuosa: il materiale sequestrato poteva arrivare a riempire un paio di furgoni. Una giornata di “caccia” che si apprestava a finire come tante altre volte, armeggiando tra la merce e le scartoffie dei vari procedimenti amministrativi. Finché nel pomeriggio, nelle fasi finali dei controlli, sulla spiaggia antistante la stazione di servizio Esso, gli uomini del comandante Giuseppe Acquaro non si sono imbattuti in un 40enne marocchino che si trascinava un carretto pieno di gonfiabili. Era regolarmente residente in Italia, in provincia di Caserta, ma come tanti altri non aveva alcuna autorizzazione per lavorare. Obbligatorio, a quel punto, il sequestro, che lo straniero ha cercato di evitare in tutti i modi. In una vera e propria escalation. Vistosi alle strette si è allontanato di corsa, facendo perdere le proprie tracce, per tornare sul posto con una bottiglia di plastica riempita di benzina al vicino distributore. Se l’è versata addosso e, brandendo un accendino, ha dato l’aut aut: “Se non mi date la roba mi brucio”. Lunghi minuti di tensione, seguiti da un dirompente parapiglia: gli agenti hanno provato a bloccarlo, il 40enne ha tentato di divincolarsi e scappare. Testate, calci e manate agli operatori, fino alle manette per oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. A margine della colluttazione, è spuntato anche un coltello da cucina.


Reso inoffensivo, lo straniero è stato accompagnato dalla Municipale presso il Commissariato di polizia, per verificare la corrispondenza del documento presentato con le foto d’archivio, venendo infine ristretto all’interno delle camere di sicurezza dei carabinieri. La direttissima, inizialmente saltata per la mancanza di un traduttore, è stata fissata per sabato mattina.

Una media di cinque giorni di prognosi a testa, per quattro dei cinque agenti impegnati nel concitato arresto, refertati presso il San Giovanni di Dio.

 

IL BOTTA E RISPOSTA IN CONSIGLIO

Proprio ad inizio settimana, durante il consiglio comunale di martedì, l’abusivismo commerciale lungo il litorale – e in misura minore nel centro urbano – era tornato all’ordine del giorno perché oggetto di un’interrogazione orale presentata dal grillino Appio Antonelli.

Nel proprio intervento il consigliere del Movimento 5 Stelle, sottolineando la presenza di “moltissimi venditori abusivi” e sostenendo che la problematica fosse stata presa sottogamba sia dalle amministrazioni precedenti che da quella attuale, puntava su molteplici aspetti. Dal mancato rispetto delle normative fiscali alla conseguente illecita concorrenza, dalla dubbia sicurezza dei prodotti a quella, a suo dire limitata, degli stessi bagnanti.

Nel rispondere, il sindaco Salvatore De Meo ha invece evidenziato come il Comune abbia finora attuato “un costante controllo del territorio”, ricordando come “nella stagione estiva 2014 numerose sono state le azioni di repressione da parte della polizia locale in coordinamento con guardia di finanza e guardia costiera, con decine di sequestri di merce contraffatta e smantellamento di accampamenti abusivi