Tubo Ponte al Garigliano, Legambiente scrive all’assessore regionale Romano

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Giulia Casella, presidente del Circolo di Legambiente di Sessa Aurunca.

Giovanni Romano
Giovanni Romano

Gentile assessore Romano,
a parte la lamentatio per le sue  continue assenze ai convegni organizzati da Legambiente, sono costretta a ricordarle, ahimè, che lei ha pubblicamente dato la sua parola d’onore per la bonifica de “La Cotoniera”. Ogni tanto Comune e Provincia annunciano che la bonifica è in dirittura d’arrivo – siamo ormai in un’epoca di annunci – ma la sua parola, se non quella d’onore, non l’ho più sentita.


TUBO PONTETra l’altro mi urge parlarle di un problema che investe gli agricoltori di Minturno, Castelforte e S.S.Cosma e Damiano i quali, per l’irrigazione dei loro campi, dipendono dal Consorzio Aurunco di Bonifica. E’ ormai più di un anno che il tubo che portava acqua a quei campi è crollato nel Garigliano, interrompendo la fornitura di acqua. Il commissario del Consorzio, da me stessa contattato, asserì che i fondi per ripristinare il tubo dovevano essere finanziati da Campania e Lazio, ma che i tempi sarebbero stati lunghi.

Ora mi sorprende che per realizzare opere che non serviranno a nulla si investono fior di milioni, mentre si lasciano all’asciutto le campagne e si abbandona l’agricoltura, uno dei volani dell’economia italiana, una delle attività che possono dare un futuro al Paese e dignità ai lavoratori, non a caso EXPO.

Giulia Casella
Giulia Casella

Non è buona cosa  promettere e non mantenere gli impegni, soprattutto verso attività lavorative e lavoratori che devono confrontarsi ogni giorno con difficoltà economiche spesso insostenibili. E’ una vergogna essere aggrediti ogni giorno da notizie di corrotti e corruttori che devastano le nostre coscienze. E la corruzione si attua soprattutto violentando la terra, consumando suolo con opere spesso inservibili dopo avervi investito milioni di euro. Ma quando capiremo che l’obbedienza non è una virtù e che la rivoluzione è una forma di legittima difesa?

Mi dispiace di usare questi toni di durezza, ma veramente non se ne può più di subire quotidianamente la violazione dei diritti dei cittadini. Se può, magari usando una forma di pressione con Caldoro e con la Nugnes, la prego di fare qualcosa per non lasciare in sofferenza chi, come gli agricoltori di cui sopra, ogni giorno si reca al lavoro per offrire il necessario alla propria famiglia.

Saluti
Giulia Casella

P.S. Se non si ricandida per il prossimo turno elettorale, lasci almeno il profumo della sua presenza.