Fondi, per “Villa Fazzone” proposta targata Pd

Una destinazione di utilità sociale per quella che è passata alla cronache come Villa Fazzone, la bifamiliare in collina intestata alla moglie e alla cugina del senatore forzista Claudio Fazzone, al centro di un’annosa disputa giudiziaria e nei giorni scorsi oggetto di una sentenza del Tribunale di Latina che ne ha decretato la confisca.

“In base all’attuale normativa, l’immobile potrebbe essere trasferito al patrimonio del Comune per finalità istituzionali o sociali”, ha detto il consigliere comunale del Partito democratico Bruno Fiore. “Il Comune potrebbe amministrare direttamente il bene o assegnarlo in concessione a titolo gratuito a comunità, ad enti, a organizzazioni di volontariato, a cooperative sociali, o a comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti. Personalmente penso che questa dovrebbe essere la conclusione di questa brutta storia, impastata di arroganza privata e di abusi d’ufficio prescritti”.


Una conclusione, quella auspicata, che avrebbe anche un valore simbolico: “Il nostro Comune è stato uno di quelli più martoriato dal fenomeno dell’abusivismo edilizio. Un abusivismo che alcuni amministratori di centrodestra negli anni passati cercavano quasi di legittimare parlando di ‘abusivismo di necessità’, ma che ha riguardato, ad esempio, lo scempio indiscriminato di larga parte del fascia marittima con ville costruite sulla duna, con discesa privata direttamente in spiaggia. Fenomeno in buona parte arginato dalle Giunte di centrosinistra che diedero vita ai primi clamorosi abbattimenti”.