Truffa sui rifiuti a Ponza, De Vizia solleva il conflitto di competenza

Chiesta una perizia per far luce sull’appalto dei rifiuti a Ponza, secondo gli inquirenti oggetto di truffa e frode in pubbliche forniture da parte della De Vizia, la società che gestiva l’igiene urbana sull’isola. A chiedere l’accertamento sono stati i vertici della spa, che hanno contestato anche la competenza del Tribunale di Latina a decidere sulla vicenda, sostenendo che l’ufficio giudiziario competente sarebbe quello di Cassino. Davanti a tali eccezioni, formulate dalla difesa, il giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Cario, chiamato a decidere sui 15 rinvii a giudizio chiesti dal pm Giuseppe Miliano, si è così riservato la decisione.

Giuseppe Miliano
Giuseppe Miliano

Per il pm Miliano, viste le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Formia e la consulenza redatta dall’ing. Luigi Boeri, grazie all’appoggio di politici e funzionari comunali ponzesi, la De Vizia avrebbe compiuto una frode in pubbliche forniture e una truffa nell’esecuzione dell’appalto per l’igiene urbana, non rispettando quanto previsto dal capitolato, a partire dalla raccolta differenziata, e la vicenda sarebbe stata anche caratterizzata da una serie di abusi d’ufficio, iniziati con l’esclusione di alcune ditte dalla gara.


Tribunale di Latina
Tribunale di Latina

Il magistrato ha così chiesto il giudizio per gli imprenditori Vincenzo e Nicola De Vizia, Antonio Baris, capo area della spa in terra pontina, Antonio Avellino, responsabile del cantiere di Ponza, l’ex sindaco Pompeo Rosario Porzio, il funzionario comunale Fausto Balzano, gli ex assessori Mario Pesce, Ettore Di Meglio, Giuseppe Mazzella, Lucia Anna Vitiello, Benedetto Sandolo e Silverio Capone, e i tre commissari di gara Pasqualino De Tata, Vincenzo Ialongo e Tonina Vaglioni. Ma, secondo la De Vizia, le accuse poggerebbero quasi esclusivamente sulla consulenza dell’ing. Boeri, da loro contestata, tanto che hanno fatto causa al consulente, chiedendogli oltre dieci milioni di euro di risarcimento. Da lì la richiesta di perizia, su cui il giudice si pronuncerà il prossimo 5 giugno. Il Comune di Ponza, intanto, è al momento fuori dal processo. Sostenendo che il legale dell’ente si è presentato in ritardo, il giudice Cario ne ha infatti escluso la costituzione di parte civile.

Il caso Ponza è stato inoltre analizzato dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie, davanti a cui l’amministratore della società è tornato a puntare il dito sull’ing. Boeri e a rivendicare la correttezza dell’azienda nella gestione del servizio sull’isola. Sempre davanti alla commissione, infine, discusso anche il coinvolgimento della spa in una seconda inchiesta, per vicende analoghe, a Gaeta.