Taglio dello straordinario, l’ospedale Goretti rischia il blocco

santa-maria-goretti1La Asl di Latina impone un taglio dello straordinario pari al 35% del monte ore dei dipendenti del Goretti. La comunicazione è stata inoltrata lo scorso 24 marzo dal direttore generale Caporossi e diramata, una settimana più tardi, a medici e infermieri dell’ospedale Goretti dal direttore medico Giacomini. In sostanza la direzione della Asl ha deciso di diminuire del 35% le ore di straordinario da lavorare nei primi quattro mesi di quest’anno (gennaio-aprile) rispetto alle ore lavorate nello stesso periodo del 2013. Nel dettaglio, comparto e dirigenza del Goretti potranno usufruire rispettivamente di 21.312 e 3.170 ore di straordinario, pari appunto al 65% dell’anno scorso.

Una decisione, quella del direttore generale, all’apparenza perentoria ma in realtà già ammorbidita in seguito alle proteste dei lavoratori e alla particolare situazione in cui versa il Goretti di Latina. A quanto pare, infatti, il direttore sanitario Alfredo Cordoni avrebbe già rassicurato gli infermieri sulla copertura, almeno fino ad aprile, delle ore di straordinario effettuate e da effettuare. Uno ‘strappo’ temporaneo che probabilmente verrà garantito anche ai medici.


Caporossi non è il primo manager della Asl di Latina che tenta di risolvere il problema delle troppe ore di straordinario lavorate al Goretti. Ci aveva già provato, senza esito, il suo predecessore Sponzilli. Senza l’ingresso di nuovi medici e infermieri in pianta organica (tra cui moltissimi precari), è però impossibile tagliare le ore di straordinario che, in effetti, sono davvero troppe. Ma al Goretti lo straordinario è diventato, proprio a causa del blocco del turn over, una condizione necessaria a mandare avanti lo stesso ospedale: se non c’è personale, quello a disposizione è costretto ad allungare i turni per coprire ore che altri dipendenti non possono garantire.

Così anche Caporossi, senza l’iniezione di nuova forza lavoroche solo la Regione Lazio può autorizzare, rischia seriamente di dover lasciare tutto così com’è. Senza tenere conto che con il pensionamento di nuovi dipendenti, i sacrifici imposti agli altri lavoratori sono destinati ad aumentare.

Per capire l’essenzialità dello sforamento delle ore di straordinario per garantire i servizi nel Goretti, basta pensare al blocco operatorio dell’ospedale, dove chirurghi e infermieri lavorano in regime di straordinario per non ridurre la quantità di interventi giornalieri, già insufficiente a coprire le rischieste dei pazienti.