CRAC AZIENDALE E DENARO DEI CREDITORI SPARITO, INDAGINE DELLA PROCURA

tribunaleIl denaro di due società fallite è stato fatto sparire da chi con quelle somme doveva cercare di garantire il maggior numero possibile di creditori. Questo il dubbio principale degli inquirenti, impegnati in una delicata inchiesta su quanto accaduto nella gestione di due crac e che ha portato gli investigatori a ipotizzare un «buco» di circa mezzo milione di euro.

Gli accertamenti sembra siano scattati dopo una segnalazione fatta dallo stesso Tribunale fallimentare di Latina. Ai giudici qualcosa nei procedimenti relativi a due aziende a cui era stata staccata la spina tra il 2000 e il 2005 non è tornato. Somme ingenti sono mancate all’appello e il sospetto che il denaro destinato a soddisfare i creditori, che da tempo attendono di recuperare almeno parte delle somme loro dovute, si è fatto concreto. L’attenzione si è subito concentrata sul curatore delle due società, un anziano avvocato del foro di Latina, immediatamente revocato.


Tra denaro prelevato dai libretti delle aziende e compensi ingenti per prestazioni non rese, in base alle prime indagini, è stata così ipotizzata una distrazione di somme che si aggira sui cinquecentomila euro. Il sostituto procuratore Giuseppe Miliano ha aperto un’inchiesta e la Guardia di finanza sta ricostruendo tutti i passaggi compiuti nelle due procedure, dal momento in cui è stato decretato il fallimento ad oggi. Un’inchiesta che ha portato le Fiamme gialle già ad ascoltare diverse persone informate sui fatti e che va avanti senza soste.

Se pochi sono i dubbi degli investigatori sulla condotta del legale, l’inchiesta sta inoltre cercando di appurare se nella vicenda vi siano stati ulteriori coinvolgimenti, appoggi e interventi particolari.