SABAUDIA, BOTTE AL GENERO. CONFERMATA IN APPELLO CONDANNA A 4 ANNI PER DUE UOMINI DI LATINA

corte_appello_romaCondanne confermate per Salvatore Murano, ristoratore di Latina, e Giuseppe Sorrentino, accusati di aver massacrato di botte, il 9 luglio 2006 a Sabaudia, Mauro Cetrone, di Sonnino. Quest’ultimo, ex genero di Murano, sarebbe stato aggredito sulla Migliora 53 e colpito con il calcio di una pistola, riportando gravi lesioni.

I due imputati, condannati in primo grado dal giudice del Tribunale di Latina, Costantino De Robbio, a quattro anni di reclusione, oggi si sono visti respingere il ricorso e avallare la pesante condanna dalla I sezione penale della Corte d’Appello di Roma.


Murano, difeso dagli avvocati Oreste Palmieri e Raffaele Bizzarro, e Sorrentino, difeso dall’avvocato Anna Annunziata, hanno sempre negato le accuse, battendo anche su un referto di pronto soccorso, dal quale emergeva che Cetrone avrebbe dichiarato di essere stato colpito da uno sconosciuto armato di una mazza.

A dare battaglia per vedere riconosciuto il fatto è stato invece Cetrone, costituitosi parte civile tramite l’avvocato Lorenzo Magnarelli. Inutile anche che in un altro processo, in cui Murano era accusato di aver minacciato l’ex genero con una pistola, mentre era in ospedale, sia arrivata l’assoluzione. Le accuse sul pestaggio hanno retto in primo grado, nell’aprile 2010, a Latina e ora a Roma. Tra sessanta giorni i giudici capitolini depositeranno le motivazioni della sentenza e gli imputati dovranno decidere se ricorrere in Cassazione.