IL ''FERMO PESCA'' IN OTTOBRE PREOCCUPA GLI OPERATORI ITTICI DEL GOLFO

peschereccioSul mare Adriatico, tra Trieste e Rimini, da oggi è partito il “fermo pesca” decretato dal ministro Nunzia De Girolamo. Nel lasso temporale di fermo che durerà quarantadue giorni verrà consentita la riproduzione delle varie specie di pesci presenti.

Dal 5 agosto si fermeranno le attività di pesca nell’Adriatico centro-meridionale, da Pesaro a Bari.


E se Sicilia e Sardegna decideranno in piena autonomia quale periodo di fermo applicare, dal 1 ottobre si fermeranno i pescherecci dello Ionio e del Tirreno.

La scelta del periodo di arresto delle attività nel Tirreno crea grandi perplessità tra gli addetti ai lavori. In particolare i pescatori del compartimento marittimo di Gaeta ritengono che il mese di ottobre non sia il più idoneo al fermo.

I dubbi nascono dal fatto che consentendo la pesca nei mesi estivi si rischia di provocare danni nel periodo della fase riproduttiva delle varie specie ittiche. Sembra infatti che la riproduzione avvenga nel mese di luglio.

E se effettivamente così stanno le cose solo il Ministro che ha stabilito i periodi di fermo potrà intervenire, eventualmente, per cambiarli.

Di fatto, solo poco giorni fa l’onorevole De Girolamo ha annunciato settanta milioni di euro del  Fondo europeo per la pesca a favore dei pescatori italiani. In merito l’esperto pontino del settore Pesca, Erminio Di Nora, sottolinea come “tale somma potrà essere erogata per una serie di motivi che vanno dalla compensazione ai redditi per i fermi della pesca degli scorsi anni, agli aiuti per le demolizioni delle imbarcazioni in sovrannumero”.