INCHIESTA SULLA CENTRALE DEL GARIGLIANO, IL RUOLO DELL’ISPRA

Centrale nucleare del Garigliano

Non si sa quanto bisognerà aspettare per conoscere i risultati delle analisi sui campioni  prelevati dai militari del Cisam e dai sommozzatori delle Fiamme Gialle nel del fiume Garigliano nell’ambito dell’inchiesta sulla centrale nucleare di Maiano a Sessa Aurunca. Dieci giorni si era detto inizialmente ma poi le parole sono diventate ipotesi. I campioni attualmente si trovano al Cisam di Pisa un centro militare dipendente dal Ministero della Difesa. La centrale nucleare di Sessa Aurunca è di proprietà della Sogin, la spa controllata dal Ministero delle Finanze che le ha dato il compito di smantellare l’impianto. Fino a oggi le analisi all’interno della Centrale sono state svolte e, risultate sempre regolari come specificato nel Tavolo della Trasparenza svoltosi lunedì a Napoli, dall’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che nasce con decreto legge del 2008, con l’obiettivo di razionalizzare l’attività svolta da tre precedenti organismi così da assicurare maggiore efficacia alla protezione ambientale anche nell’ottica del contenimento della spesa pubblica: oggi è un ente vigilato dal Ministero dell’Ambiente e per la Tutela del Territorio e del Mare.

Il direttore generale dell’Ispra è il 45enne Stefano Laporta, laureato in giurisprudenza, nominato il 18 ottobre del 2010, già vice prefetto a Brindisi, capo di gabinetto del ministero delle pari opportunità dal 2004 al 2006 (ministro Stefania Prestigiacomo che poi dal 2008 passa ad Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del Governo Berlusconi IV), ha all’attivo sei pubblicazioni dal 2000 al 2003. L’11 gennaio del 2011 viene nominato quinto componente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare presieduta da Umberto Veronesi.


Costituita il 15 aprile del 2011 l’Agenzia ebbe vita breve: cessò l’attività, se mai ebbe il tempo di cominciarla, a novembre. Caduto il governo Berlusconi IV nell’autunno 2011, infatti, la manovra economica del governo Monti (D.L. n. 201/2011 art.21, comma 13) prevede  l’abolizione dell’Agenzia in quanto struttura amministrativa non essenziale. Il decreto che la istituiva, invece, programma per l’Agenzia la cura della pubblicazione su internet dei risultati della propria attività ispettiva e di ogni altra informazione utile al pubblico. All’agenzia toccava anche lo smantellamento totale, rimozione e decontaminazione delle quattro vecchie centrali nucleari. Cessata di esistere, però, tutto passa alla Sogin.

Il direttore di Ispra, invece, è Bernardo de Bernardinis, 64 anni, professore di ingegneria idraulica, nominato dal Consiglio dei Ministri nell’ottobre del 2010. Prima di allora era stato vicecapo della Protezione civile dove aveva svolto attività per nove anni. Ha fatto anche parte della Commissione Grandi Rischi. Con sentenza in primo grado di giudizio il 22 ottobre 2012 il Tribunale de L’Aquila lo condanna insieme ad altri sei imputati alla pena di 6 anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e lesioni. Ha detto di ritenersi innocente e, subito dopo aver ascoltato la sentenza, che “da domani la mia vita cambierà, ma se saranno dimostrate le mie responsabilità in tutti i gradi di giudizio le accetterò fino in fondo”.

Nel 2009 l’Ispra aveva ricevuto la medaglia di merito di prima classe della protezione civile “Per la partecipazione all’evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l’impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell’emergenza”.

Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il 24 ottobre, ha respinto le dimissioni che de Bernardinis aveva presentato subito dopo la sentenza di condanna di 1° grado. Il ministro Clini, confermando la fiducia nei confronti di de Bernardinis,”gli ha chiesto di restare alla guida della Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale”.

 

CISAM, NELLA BASE MILITARE UNA CENTRALE NUCLEARE NON AFFIDATA ALLA SOGIN

*Il Cisam di San Piero a Grado*

A svolgere le analisi ora è il Cisam oggi Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari, già Camen (Centro Applicazione Militari per l’Energia Nucleare). La base della marina militare che lo costituisce si trova nella pineta di Tombolo a San Piero a Grado vicino Pisa e alla base americana di Camp Darby. All’interno vi è un reattore nucleare Rts1 in decommissioning non più in funzione dal 1980, unico a non essere stato affidato alla Sogin, materiale nucleare derivante da pregresse esperienze, impianto di trattamento rifiuti radioattivi, un deposito temporaneo e laboratori per prove su materiale nucleare che si specifica non essere più utilizzati. Nel 1980 saltarono fuori gli elenchi della P2 e si scoprì che all’interno c’era anche il nome del direttore dell’allora Camen: un ammiraglio.

 

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