REGIONE LAZIO, RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI: I COMUNI ASCOLTATI DICONO NO ALLE “OASI”

Le audizioni in Commissione Lavoro e politiche sociali sulla PL 226 sono riprese nel pomeriggio con i rappresentanti di alcuni distretti sociali del Lazio. Unanimemente, seppure con sfumature diverse, è stata stigmatizzata la volontà del legislatore di individuare gli ambiti di intervento ottimali nella dimensione coincidente con l’ambito territoriale delle aziende sanitarie locali, considerato troppo vasto e inadeguato alle esigenze del territorio (articolo 15 della PL 226). Contestato anche l’Oasi, l’Organismo per le azioni sociali integrate, attraverso il quale i comuni dovrebbero erogare i servizi sociali, con il conseguente superamento degli attuali distretti. “Non vediamo in maniera positiva questo ampliamento”, ha dichiarato il sindaco di Formello, Giacomo Sandri, intervenuto in audizione per il Distretto RM F/4. Secondo Sandri: “La dimensione attuale va bene, mentre ci preoccupa una meccanismo di gestione diverso”.

E’ dello stesso avviso Marcello Lucantoni, assessore ai servizi sociali di Poggio Mirteto, Comune capofila del distretto sociale della Bassa Sabina RI2. Secondo Lucantoni “si delinea un quadro estremamente vago e incerto, aggravato da un intervento di destrutturazione dell’architettura sulla quale in questi anni si sono faticosamente costruiti i sistemi locali di welfare. Il rischio maggiore – ha proseguito Lucantoni – appare la soppressione dei Distretti sociali intesi come ambiti territoriali dotati di autonomia gestionale, economico-finanziaria e organizzativa”.


Pur valutando positivamente una legge di riordino dei servizi sociali, secondo Anna Foggia, assessore ai servizi sociali di Monterotondo (Distretto RM G/1): “Sarebbe più opportuno capitalizzare l’esperienza dei distretti sociali maturata in dieci anni con la partecipazione di tante realtà del territorio”. Per Silvia Ridolfi, coordinatore dell’Ufficio di piano della Comunità montana Salto Circolano RI4 – 26 abitanti per chilometro quadrato -: “La nuova legge dovrebbe pensare a una diversificazione degli ambiti territoriali d’intervento che tenga conto delle differenze di densità abitativa tra le varie aree del Lazio”.

Presenti, oltre al presidente della Commissione, Maurizio Perazzolo (Lista Polverini), l’assessore alle Politiche sociali e alla famiglia, Aldo Forte, i consiglieri Annalisa D’Aguanno (Pdl), Tonino D’Annibale (Pd) e Luigi Nieri (Sel).

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