
L’arcivescovo Fabio Bernardo D’Onorio all’approssimarsi del periodo delle cresime offre alcune indicazioni utili “affinché la celebrazione sia ben ordinata”. Prescrive che “1. nella processione introitale un cresimando o una cresimanda porti il vasetto del crisma; 2. al termine della proclamazione del Vangelo il Parroco, primo responsabile della Parrocchia e della preparazione dei cresimandi, brevemente illustra, non dall’ambone, il cammino di fede fatto dai ragazzi, quindi faccia l’appello; 3. i ragazzi e le ragazze siano disposti nei banchi secondo l’ordine dell’appello; 4. dopo l’omelia segue il rito del conferimento del Sacramento; 5. alla crismazione il padrino o la madrina presenta il cresimando dicendo il nome del proprio figlioccio e figlioccia; 6. si ricordi che nella Preghiera dei fedeli vengono annunziate le intenzioni per le quali si invita a pregare l’assemblea con “Ascoltaci, Signore”: ecco perché si chiama preghiera dei fedeli. Le intenzioni siano perciò brevi e la traccia già viene offerta nel Rito della Cresima; 7. per la presentazione dei doni si porti all’altare ciò che serve al sacrificio: le ostie (se si vuole anche una pagnotta), il vino (sia dolce) o nel calice o meglio in una bottiglia (se si vuole anche un grappolo di uva), ampollina con l’acqua e fiori per l’altare; 8. per lo scambio della pace con l’Arcivescovo si presentino due cresimati e due cresimate con i relativi padrini e madrine; 9. I cresimati e cresimate ricevono la Comunione sotto le due Specie; 10. il fotografo sia solo uno e indossi abito scuro con cravatta e giacca e non operi sul presbiterio. Sarebbe desiderabile che le famiglie scegliessero di volta in volta il fotografo; 11. al termine della celebrazione l’Arcivescovo è disponibile per le foto; 12 non si consegni alcun diploma di Cresima, che per molti viene considerato come esonero dalla messa e dall’impegno cristiano: il Vangelo può essere il più bel regalo del Parroco e della Comunità.
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