LA GUARDIA DI FINANZA DI MARE INCREMENTA L’ATTIVITA’ ISPETTIVA SU IMBARCAZIONI DI LUSSO DI GRANDI DIMENSIONI

La Guardia di Finanza nelle funzioni di Polizia economica e finanziaria marittima, in ambito doganale e demaniale sta potenziando il proprio ruolo, tutelando non solo gli interessi economico-finanziari, ma l’intera economia del Paese.
L’azione repressiva del contrabbando da sempre caratterizza la storia delle “Fiamme Gialle”, in continua evoluzione per affrontare le moderne sfide, vigilando sulla corretta applicazione delle regole nazionali, comunitarie e internazionali.
E proprio in questi giorni, è stata portata a termine dai Finanzieri della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Formia, un’importante operazione a tutela degli interessi economici e finanziari dello Stato, sulla corretta applicazione della normativa sui prodotti petroliferi utilizzati a bordo delle unità da diporto, navi e imbarcazioni di lusso di grandi dimensioni.
Le accise nel nostro sistema tributario sono da sempre chiamate a svolgere un ruolo rilevante sia in termini di gettito che di politica dei consumi.
L’attività ha avuto iniziò nell’estate scorsa, quando è stato avviato un  mirato monitoraggio dei porti turistici e sul mare della circoscrizione del Reparto Navale di Formia.
L’attenzione delle Fiamme Gialle, si concentrava quindi verso una grossa imbarcazione da diporto considerata di lusso, di circa 24 mt, battente bandiera italiana, con 4 persone di equipaggio e del valore di oltre 3.000.000 di Euro, iscritta nei registri navali di Pesaro, per effettuare attività commerciali, nella fattispecie locazione e noleggio, che si riforniva nei porti italiani di carburante agevolato. Le indagini, quindi, venivano estese nei confronti dell’Amministratore della Società utilizzatrice dell’imbarcazione P.L. di anni 44 e nei confronti del Comandante della lussuosa imbarcazione F.B. di anni 30, entrambi di origini campane.
I militari davano vita ad accertamenti fiscali per risalire al reale utilizzo dell’imbarcazione, effettuando delicate e lunghe indagini per ricostruire i rifornimenti di gasolio agevolato effettuati lungo le coste italiane.
Al termine di indagini, condotte con carattere di assoluta riservatezza, è stato riscontrato un divario consistente tra i contratti regolarmente stipulati per l’utilizzo dell’imbarcazione e il gasolio agevolato imbarcato con conseguente acquisizione di elementi di chiara evasione fiscale.
In particolare è stato riscontrato un utilizzo di oltre 4000 litri di carburante, utilizzato in sospensione di accisa, con la distrazione dalle casse dello Stato di circa 2.000 euro di imposte dovute per l’accisa e per l’I.V.A. non assolta. I militari della Sezione Operativa Navale, con apposita informativa, denunciavano i due responsabili per aver destinato ad usi diversi carburante ad uso agevolato e per il reato di truffa previsto dall’Art. 640 c.p..
L’impegno e la costanza continuativamente evidenziati dai militari della Sezione Navale di Formia, nel ricostruire il disegno criminoso, hanno permesso di accertare che l’imbarcazione veniva impiegata in parte ai fini commerciali ma, prevalentemente per uso personale, privato e ricreativo, usufruendo dell’acquisto del carburante agevolato, presso i vari distributori di gasolio, dietro la presentazione di regolare libretto di carburante al fine di indurre in errore gli organi dello Stato accertatori del tributo doganale.
La Sezione Operativa Navale di Formia, per contrastare il considerevole  sistema di frode nel settore dell’uso agevolato di carbolubrificanti da parte dei contribuenti disonesti ,continua a garantire, nel comparto, una costante e qualificata azione, in considerazione di un forte aumento di interventi nel settore degli oli minerali, non escludendo azioni più repressive per arginare il fenomeno, chiedendo all’autorità giudiziaria di porre in essere tutte le misure applicabili quali il sequestro con la relativa confisca dei beni oggetto di contrabbando.
Sino ad oggi sono ben 23 i titolari di Società di noleggio e locazione di unità navali da diporto, che sono stati denunciati alla Magistratura competente per reati tributari, commessi con l’uso indebito di carburante agevolato, prodotto pagato a prezzo ridotto rispetto al prezzo di mercato, generalmente e regolarmente corrisposto da tutti i diportisti onesti e fedeli contribuenti dello Stato.