CHIUSO UN CIRCOLO PRIVATO A LATINA

questura-di-latinaCon un provvedimento amministrativo del Sig. Questore di Latina la Divisione Polizia Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione della Questura, diretta dal  Dr. Goffredo D’Agostino, ha proceduto a sospendere le licenze comunali del Circolo privato “Club Senza Meta”,  di Latina, ai sensi dell’art. 100 del TULPS, a seguito delle gravi turbative all’ordine pubblico, alla sicurezza dei cittadini e alla moralità pubblica, derivanti dalla rissa avvenuta nella tarda notte dell’11.4.2010 tra numerosi avventori di nazionalità straniera.
In conseguenza della stessa il circolo è risultato messo a soqquadro con stecche da biliardo spezzate in più parti e bottiglie di vetro rotte sparse dappertutto.
Sul posto gli Agenti della Squadra Volante della Questura, intervenuti immediatamente, hanno soccorso un albanese ed un macedone entrambi feriti, con evidenti segni di colluttazione, i due sono stati condotti con un mezzo del 118 al pronto soccorso e refertati con gravi lesioni. Altre persone rimaste coinvolte nella rissa si erano recate con mezzi propri a farsi curare all’ospedale.
Dagli accertamenti  della Squadra Amministrativa della Questura è emerso che  tra i partecipanti c’erano stranieri con precedenti penali e/o di polizia specifici per rissa e abuso di sostanze alcoliche e non in regola con le norme sul soggiorno e quindi socialmente pericolose, inoltre l’attività di circolo privato èra condotta senza la dovuta e attenta vigilanza dei responsabili, vale a dire senza aver adottato le misure e i controlli necessari a far sì che l’ingresso venisse riservato ai soli “soci”, infine il locale si prestava a luogo di particolare aggregazione e richiamo dell’ attività socio-ricreativa da parte di queste persone e la rissa con i danni e le lesioni di cui sopra si è verificata come degenerazione di tale abitualità.
Il  provvedimento comporta la chiusura totale dell’esercizio pubblico per la durata di gg. 30, a partire dalla mezzanotte del 6 aprile 2010, con lo scopo di evitare, il ripetersi in futuro di situazioni pericolose per la tranquillità dei cittadini.