CAOS VENTOTENE, LA DENUNCIA DELLA RETE DEI VALORI

“Anche questa stagione estiva stà arrivando a termine e come tutti gli anni le cose non sono cambiate: le quotidiane botte al porto per i motivi riguardanti gli ormeggi e la vendita dell’acqua ai natanti, le barche ormeggiate fino in terza fila, imbarcazioni piene di turisti che vengono trasportati in giro per l’Isola, in spiaggia l’affollamento di lettini vuoti, mentre la gente si ammassa in uno spazio libero, delimitato con ipotetiche linee in una piccolissima area”.

L’isola è Ventotene e la pubblica denuncia arriva da Antonio Flocco, coordinatore della Rete dei Valori sull’isola. E non è solo questione di ormeggi e giri in barca: “Ci sono il mare pieno di meduse, roccioni di costa che si staccano dalla parete, la piazza principale orfana di due giardinetti, ma affollata di tavolini, di musica e di odori sgradevoli proveniente dalle fognature, locali pieni di ragazzi che lavorano senza assunzione e che dopo il lavoro ridendo e scherzando come se fosse mezzogiorno, rompono le scatole durante la notte sotto le finestre dove dorme o riposa la gente, risse usando i cocci di bottiglia e di bicchiere per attaccare chi capita a tiro, spedizioni punitive verso ragazzi che trascorrono altrove le serate in musica”.


Senza dimenticare il capitolo dell’abusivismo: “Ci sono persone che durante la notte piazzano tettoie in mezzo alle loro terre, ampliano le loro abitazioni, dividono i loro appartamenti senza autorizzazione”. Una situazione sconcertante secondo l’esponente della Rete dei Valori e che meriterebbe maggiori controlli in ogni ambito descritto. A cominciare proprio dagli ormeggi, passando per la verifica degli standard di sicurezza sulle imbarcazioni adibite al trasporto turisti, arrivando ai controlli fiscali su locali e stabilimenti balneari.

Senza dimenticare di citare la recente approvazione del tunnel che bucherà l’isola: “Trecento metri di scavo nella roccia per evitare che le macchine passino nel porto vecchio. Ma l’Isola di Ventotene non era ad emissioni “zero”? E poi, se nessuno lo vuole, perché non si formano comitati di raccolta firme per evitare l’inizio dei lavori? A cosa servono le macchine sull’isola, visto che ci sono pure i divieti di circolazione? Che però nessuno rispetta”.

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