Ospedali di Fondi e Terracina, Cgil: “Tagli inaccettabili alla sanità, perciò premiato l’ex direttore Asl Caporossi”

Il 'San Giovanni di Dio' di Fondi

“Se avessimo fatto un “copia ed incolla” di quanto denunciammo a luglio del 2015 circa la sanità del nostro territorio – denuncia il segretario generale dello Spi/Cgil Lega di Terracina – Fondi Lino Bucci – avremmo purtroppo “commesso un errore” in quanto la situazione all’Ospedale Fiorini di Terracina è… peggiorata. Non lo abbiamo fatto solo per una corretta informazione nei confronti di tutti quei cittadini che quotidianamente ne hanno necessità e particolarmente, per ovvi motivi legati all’età, della popolazione anziana e che vivono quotidianamente questa problematica.

Noi dello SPI/CGIL Lega di Terracina-Fondi siamo ancora più preoccupati per lo stato in cui versa il nostro nosocomio in tutte le sue sfaccettature. Dopo la chiusura “discutibile” di cinque strutture ospedaliere nella nostra provincia quali Cori, Sezze, Priverno, Gaeta e Minturno ci saremmo aspettati un miglioramento delle poche rimaste attraverso un logico potenziamento anche nel personale. Grandissima illusione.


L'ospedale Alfredo Fiorini
L’ospedale Alfredo Fiorini

Non ci piace assolutamente essere ripetitivi ma il Pronto Soccorso di Terracina supera di gran lunga i 33.000 accessi l’anno (media di quasi 100 al giorno) e copre un territorio vastissimo sul quale insistono arterie che, da un punto di vista della incidentalità, sono ai primissimi posti in Italia: parliamo della Pontina, dell’Appia e della Frosinone-Mare. Si tenga in considerazione che in questo periodo il bacino d’utenza a Terracina si moltiplica per l’arrivo dei turisti per cui la situazione si fa drammaticamente difficile anzi lo è già visto che  si riscontrano in questi giorni accessi molto vicini a nosocomi DEA di primo livello. Tutto ciò è verificabile sul sito ufficiale della Regione Lazio.

Intanto è passato inutilmente un altro anno con Il risultato è che  a tutt’oggi abbiamo una situazione peggiore rispetto al 2015 e che è sotto gli occhi di tutti. I locali del Pronto Soccorso sono ancora una struttura fatiscente laddove mancano i pur minimi confort che in questo periodo di gran caldo si rendono necessari quali ad esempio un climatizzatore sufficientemente idoneo oppure un piccolo distributore di acqua. Autombulanze che in moltissimi casi, a causa della mancanza di lettini all’interno, non possono ripartire perché la propria barella non viene restituita nel tempo dovuto. In considerazione del fatto che il personale medico ed infermieristico del PS, rispetto all’anno precedente non è stato aumentato, si prevedono tempi di attesa lunghissimi.

Non vogliamo addentrarci nel merito dell’enorme mole di lavoro cui è sottoposto tutto il personale ma  la nostra viva preoccupazione è la qualità delle prestazioni che, a causa della stanchezza, potrebbero risentirne. Operatori che, in tanti casi, hanno dovuto subire anche violenza, sempre e comunque da condannare, da parte di cittadini esasperati anche per le lunghe attese.

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Ex direttore Asl Michele Caporossi

Non vorremmo mai che anche quest’anno debba intervenire di nuovo la Protezione Civile a supporto dei pazienti in attesa. Le tanto decantate “Osservazione Breve”  e l’eli-superficie sono a tutt’oggi delle chimere. Situazione ancora più pesante per la mancanza di personale medico, infermieristico e di anestesisti in sala operatoria che sta determinando una situazione al limite del collasso e che  per questo motivo viene sottoutilizzata. Mancano medici e primario in Ortopedia, manca un Primario in Chirurgia ed ancora si è in attesa di una Reperibilità Cardiologica nel Presidio. Non parliamo della situazione all’Ospedale di Fondi dove addirittura è stato chiuso il reparto di chirurgia con interventi parziali in Day Surgery con un personale che a fronte di queste carenze si moltiplica per rendere migliori le prestazioni e le attese.

Davanti a queste problematiche lo scorso anno ed esattamente il 30 luglio 2015 incontrammo l’allora direttore generale della ASL di Latina Michele Caporossi il quale prese formale impegno a risolvere quantomeno le situazioni più urgenti ma a tutt’oggi… il nulla! Anzi è stato premiato per l’impegno (leggasi  tagli) ed è andato altrove lasciando questa pessima eredità. E’ uno stato di cose non più tollerabile e giustificabile. Al Presidente della Regione vorremmo ricordare che non è bravo colui che taglia bensì colui che, gestendo al meglio le risorse pubbliche, migliora la situazione dato che stiamo parlando della salute delle persone e particolarmente delle persone anziane che a tutt’oggi non riescono a vedere il lumicino in fondo al tunnel ed è trascorso più di un anno dall’approvazione dell’Atto Aziendale!!!!”.