Aiuti di Stato e Monopolio, Laziomar rischia l’effetto Caremar

Turisti e isolani in attesa al Molo Azzurra di Formia (foto agosto 2015)

La notizia circa un’indagine della Commissione europea sui presunti aiuti di Stato alla Caremar, la compagnia regionale marittima della Campania, è già datata di qualche giorno dopo la pubblicazione da parte de Il Fatto Quotidiano. Ciò che però merita un commento è che in quell’operazione finita sotto la lente di ingrandimento di Bruxelles, gli attori sono gli stessi della cessione della Laziomar ai privati. Una cessione che per ora ha portato più svantaggi che altro. Di fatti entrambe le compagnie in realtà erano parte di un’unica società, ovvero la Caremar. Solo nel 2011 a seguito di cessione di ramo aziendale è avvenuta la scissione e quindi le isole pontine, delle quali prima si occupava Caremar, sono rientrate sotto le competenze di Laziomar che infatti fornisce viaggi solo per Ponza e Ventotene.

Già nel 2009 però la Caremar era finita dalla gestione ministeriale a quella regionale. Poi nel 2013 c’è stata la cessione sulla quale l’Europa vuole vederci chiaro, quella alla società Snav-Rfim di Gianluigi Aponte. Insomma la stessa procedura seguita per Laziomar che, dopo essere passata nelle mani della Regione Lazio, è finita nelle mani dei privati a partire dal gennaio del 2015. Anzi nelle mani dello stesso gruppo imprenditoriale costituito da Snav, Medmar, Alilauro, Alilauro Gruson ed AliCost.


Ora, secondo la Commissione europea, in poche parole, c’è la necessità di controllare se le norme nazionali in materia di aiuti di Stato prevedono le procedure adotatte nella privatizzazione di Caremar, per una cifra versata ai privati in cambio della gestione della compagnia di circa 10 milioni di euro all’anno. Anche perchè l’istituto dell’aiuto di Stato è proibito dalle norme europee. Inoltre lo stesso gruppo di società e armatori sarà l’oggetto dell’attenzione della commissaria europea Margrethe Vestager per quanto riguarda le tratte di medio raggio che si effettuano in Campania spartendosi il mercato. A questo proposito vale la pena aggiungere che le stesse compagnie che hanno oggi in mano Caremar nel febbraio scorso hanno incassato una maxi multa dall’Antitrust di 14 milioni di euro. In pratica le compagnia si sono accordate per non farsi concorrenza, con evidenti ripercussioni sull’utenza che per questo motivo già da molto tempo aveva denunciato la qualità del servizio.

Stessa cifra pattuita dalla Regione Lazio, che consegnava proprio in quel periodo, nel San Valentino di quest’anno, la Laziomar nelle mani del gruppo imprenditoriale di questi armatori napoletani. Infatti la concessione di Stato è di circa 14 milioni di euro, più ovviamente gli introiti derivanti dall’attività commerciale della vendita dei biglietti. A questo proposito c’è da dire che come corrispettivo di quanto versato alla società, il contratto di servizio che la stessa società doveva seguire per garantire la qualità dell’offerta è spesso disatteso in più parti. Un fatto denunciato dall’utenza e da alcune associazioni di categoria di Ponza e Ventotene. L’ultima soltanto ieri quando, nonostante appunto il contratto di servizio, la compagnia non ha potuto garantire il trasporto merci sull’isola di Ventotene. Eppure su Laziomar non vi è ancora alcuna procedura di controllo.