Formia, “Confronti”: il terzo incontro con Giuseppe Cognetti

Giuseppe Cognetti

Si chiude l’anno con il terzo, ma non ultimo appuntamento, con la serie “Sette incontri per sette confronti”, ideata e promossa dall’omonima associazione “Confronti”, presieduta da Mimmo Mallardi. L’appuntamento è programmato per il prossimo 13 dicembre, che avrà luogo, come di consueto, presso la sala Ribaud del Comune di Formia, alle 18. Titolo e tema dell’incontro è La Pace tra gli uomini e tra le religioni è un’utopia?”; relatore d’eccellenza il Professore Giuseppe Cognetti, direttamente dall’Università di Siena, dove svolge la sua professione d’insegnante di “Storia della filosofia” e “Filosofia interculturale contemporanea”.

Nato a Catanzaro, Cognetti ha condotto i suoi studi universitari dedicati alla Filosofia a Firenze, dove si è laureato prima di proseguire con le sue ricerche a Francoforte sul Meno, fruendo di una borsa di studio del Ministero degli Affari Esteri e, nei due anni successivi, della Fondazione Einaudi. Nel periodo immediatamente postuniversitario ho coltivato rapporti con ambienti religiosi e politici variamente impegnati in una prassi di liberazione. Attualmente consigliere dell’ASFER (Associazione per lo studio del fenomeno religioso) e membro del comitato di redazione della rivista “Religioni e Società”, coordina convegni e iniziative nazionali e internazionali sul dialogo interculturale e interreligioso. Inoltre è socio fondatore e vicepresidente del CIRPIT, Centro interculturale dedicato a Raimon Panikkar, che ha tenuto il suo primo colloquium internazionale sul tema: ”La dimora della saggezza: l’Ecosofia tra Filosofia Interculturale e Pensiero della Complessità” all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli nel dicembre 2010, e il secondo sul tema “Abitare la differenza: per un dialogo fra le culture, presso il Convento dei Minimi di Roccella Jonica nell’Ottobre del 2012. Da otto anni conduce presso l’Università di Siena, un laboratorio sperimentale di didattica “Yoga” e “Tai Chi Chuan”. Numerose le pubblicazioni a sua firma, l’ultima, nel 2014, dal titolo “L’età oscura. Attualità di Renè Guènon”,


Parlare di Pace quando intorno a noi ci sono scenari di guerra di tale entità da spingere Papa Francesco a dire che: “è in corso la terza guerra mondiale a pezzi, a capitoli, dappertutto”, può sembrare utopico. Ma cosa vuol dire parlare di Pace: assenza di guerra?; mantenere degli status quo fondati sull’ingiustizia e l’oppressione? Certo che no. Parlare di Pace vuol dire prima di tutto riconoscere la piena inviolabile dignità ed uguaglianza di ogni uomo, in sé e in relazione all’altro da sé. Vuol dire creare le condizioni ideali che favoriscano uno sviluppo integrale e armonioso di ogni essere umano. Vuol dire, in senso spirituale: ritrovare il Divino che è in noi. Ma tutto ciò è utopico? Noi crediamo di no. Una dialettica che si sviluppa tra i virtuosi pensieri del sacerdote cattolico Raimon Panikkar, laureato in filosofia, chimica e teologia, insegnante di “Religione Comparata” ad Harvard e “Storia delle religioni e filosofia della religione” all’università di Santa Barbara, in California. Attualmente vive a Tavertet, in Catalogna.

Un “Confronto” che muoverà da un inalienabile assunto: “L’importante, in ogni caso, per garantire il pluralismo, è non erigere mai assoluti: se la stessa non violenza diventa un principio eterno, immutabile e rigido può convertirsi nel suo opposto”, Giuseppe Cognetti.