***intervista***DIRETTORE DI MACCHINE DI GAETA SULLA PETROLIERA SEQUESTRATA DAI PIRATI


Anche un cittadino di Gaeta tra i 5 italiani ed i 17 indiani sequestrati da pirati nell’oceano indiano. Si tratta del direttore di macchine Antonio Verrecchia classe 1949. La Savina Caylyn una petroliera  di proprietà di una società di armatori campani, è stata attaccata intorno alle ore 5,30 ora italiana, da un barchino con cinque  pirati, mentre era in navigazione nell’Oceano Indiano, e precisamente a 880 miglia dalla Somalia e a 500 dall’India. Diretta sul posto la fregata Zeffiro della marina militare italiana. Secondo quanto emerso sarebbero stati esplosi vari colpi di arma da fuoco, ed almeno un razzo rpg. Nello scontro non risulterebbero feriti.

Fonti non ufficiali dicono che il  mercantile, sarebbe attualmente in mano ai pirati.
Secondo alcune fonti militari, vista la notevole distanza dalla costa, il barchino sarebbe stato messo in  acqua da una cosiddetta “nave madre”.


Vani i tentativi di effettuare manovre evasive del comandante per sottrarsi ai pirati.

Il comandante Pio Schiano, direttore della ”Fratelli d’Amato”, ha comunicato che l’equipaggio è in buona salute confermando anche di non aver ricevuto nessun riscatto, e di aver avuto un colloquio telefonico,  forse  con uno dei pirati.

L’Unità di Crisi, continua a monitorare, in collaborazione con il Ministero della Difesa, lo stato del mercantile italiano nell’Oceano Indiano.

All’unità di Crisi il Ministro Frattini ha chiesto di attivare tutti i canali disponibili per assicurare la tutela dei cinque cittadini italiani a bordo e dell’equipaggio.

Un altro marittimo del Golfo è stato in mano dei pirati somali per alcuni mesi. Si trattò di Mario Albano, di Itri, faceva parte del rimorchiatore Buccaner della socieà Micoperi sequestrato nel Golfo di Aden l’11 aprile 2009 e liberato soltanto il 9 agosto di due anni fa.

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