GAETA, POZZI GINORI: LA REPLICA DEI SINDACATI CGIL E CISL. MA L'USB VUOLE CHIARIMENTI

pozzi-ginoriLe procedure di mobilità per 130 lavoratori della Pozzi Ginori di Gaeta, la cui attivazione è stata preannunciata da una comunicazione ufficiale del gruppo Sanytec proprietario dell’attività del sito di Lungomare Caboto, sarebbero concordate con le rappresentanze sindacali secondo la volontà stessa dei lavoratori coinvolti che sceglieranno se aderire o meno alla fuoriuscita volontaria dall’organico.

Una mobilità volontaria quindi che permetterebbe a coloro che hanno superato i 50 anni di età di ottenere una indennità di mobilità per quattro anni a circa 900 euro al mese e cercare soluzioni di uscita e di avviamento alla pensione. Per tutti coloro che non sceglieranno di aderire potrebbe non esserci alcun licenziamento.


Anche se in realtà nella lettera della proprietà non vengono menzionati accordi di questo tipo. Tuttavia arriva una conferma da una nota ufficiale dalla Femca-Cisl di Latina. “Lo stabilimento di Gaeta – si legge – che attualmente occupa 400 persone e rappresenta uno degli ultimi baluardi industriali nel sud della provincia di Latina si sta avvalendo Cigs per un anno finalizzata a rivedere in modo totale tutta l’organizzazione del lavoro all’interno del sito in modo da renderlo più efficiente e più rispondente alle reali esigenze del mercato, chiudendo momentaneamente una linea di produzione e spostando sull’altra tutti i volumi produttivi assegnati allo stabilimento, per iniziare contemporaneamente una profonda e radicale trasformazione dell’organizzazione interna.

Per i lavoratori impattati dalla cassa è stata prevista anche una integrazione salariale di 350 euro mensili. Successivamente l’azienda ha annunciato una mobilità con lo scopo di dare la possibilità a lavoratori volontari di uscire dall’azienda. Questo in attesa che la crisi dell’edilizia allenti la sua morsa ed il mercato dei sanitari riprenda a girare, e nuovi volumi produttivi arrivino nello stabilimento di Gaeta. A marzo del prossimo anno verrà fatto il punto della situazione. Come organizzazione sindacale – sottolinea il segretario provinciale della Femca Roberto Cecere – stiamo seguendo con molta attenzione e presenza quello che accade alla Pozzi Ginori di Gaeta e ribadiamo che il sito va tutelato e difeso in ogni occasione ed ogni sede. Anche perchè, se questi fossero i numeri delle persone licenziate, significherebbe il venir meno dell’esistenza stessa del sito. Una cosa alla quale siamo fermamente contrari e sulla quale ci opporremmo strenuamente.

Il prossimo 6 maggio terremo in azienda un’assemblea dei lavoratori per discutere il rinnovo del Cccl della ceramica, e quella sarà l’occasione per ribadire tutte le azioni messe in campo e quelle previste per il prossimo futuro, per gestire nel migliore dei modi la crisi che lo stabilimento sta affrontando”.

C’è da registrare d’altra parte una rivendicazione da parte dei sindacati di base che vogliono vederci chiaro su quanto sta avvenendo. In questa direzione va infatti un’altra nota dell’Usb che chiede “un immediato esame congiunto della materia della missiva – quella della Sanytec che annuncia la mobilità, senza specificare che sia volontaria – perché in incontri precedenti si è parlato solo di cassaintegrazione per 130 dipendenti. La missiva in oggetto invece accelera situazione non discusse ne tantomeno concordate”.

Un ultimo passaggio da ricordare sulla controversa vicenda che sta coinvolgendo sindacati, lavoratori e proprietà riguarda la posizione del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano che, su sollecitazione del responsabile Usb Maurizio Acquaviva, avrebbe risposto secondo il sindacalista che “la convocazione dei sindacati per discutere di quanto sta avvenendo sarà inoltrata dopo formale richiesta”.

***ARTICOLO CORRELATO*** (Gaeta, licenziamenti per 130 dipendenti della Pozzi Ginori – 3 maggio -)