PROCESSO EGO ECO: NUOVA UDIENZA AL TRIBUNALE DI GAETA

AGGIORNAMENTO – C’era molta attesa per l’udienza, in programma oggi, del processo davanti il giudice unico del Tribunale di Gaeta Rossana Brancaccio sull’illecita gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani al Comune di Minturno. Il programma del dibattimento avrebbe dovuto prevedere, per la prima volta l’esame, specifico, delle posizioni penali degli 11, ex amministratori e tecnici del Comune di Minturno e dirigenti della società Ego Eco arrestati nell’ottobre 2010 con le accuse, a vario titolo, di frode negli appalti pubblici e truffa ai danni dello Stato. Insomma dovesse essere un’importante svolta del processo, rinviato, a sorpresa, per alcune motivazioni. Innanzitutto per l’assenza, per legittimo impedimento, di un componente del collegio difensivo, l’avvocato Oreste Palmieri; quella, per ragioni di salute, di uno dei principali indagati, l’ex dirigente del settore ambiente del comune di Minturno Carmine Violo e, terzo, per la modifica della difesa di un altro indagato eccellente, l’ex patron della Ego Eco, Vittorio Ciummo che non sarà più difeso da Maria Letizia Casale ma dall’avvocato Oreste Palmieri. Il processo è stato rinviato al 23 aprile quando i riflettori saranno puntati sul perito nominato dal Tribunale di Latina che ha trascritto le intercettazioni telefoniche e ambientali che inchiodano parte degli undici. Se ci sarà tempo inizierà l’esame, specifico, degli indagati dopo che il perito nominato dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, Luigi Boeri, nell’ultima udienza del processo aveva indivuato chiare responsabilità negli ultimi 15 anni della classe politica e dei dirigenti in servizio al comune di Minturno sull’allegra e illecita gestione del ciclo dei rifiuti.

ORE 15


C’e molta attesa per l’udienza, in programma oggi, del processo sull’illecita gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani al comune di Minturno. Il programma del dibattimento prevede per la prima volta l’esame, specifico, delle posizioni penali degli undici, ex amministratori e tecnici del Comune di Minturno e dirigenti della società Ego Eco, alcuni dei quali arrestati nell’ottobre 2010 con le accuse, a vario titolo, di frode negli appalti pubblici e truffa ai danni dello Stato. Si tratta di un crocevia del dibattimento anche se potrebbe subire – secondo alcune indiscrezioni – un rinvio al prossimo 28 aprile per l’indisponibilità di alcuni componenti del collegio difensivo.

Le responsabilità negli ultimi 15 anni della classe politica e dei dirigenti in servizio al comune di Minturno sull’allegra e illecita gestione del ciclo dei rifiuti erano state puntualmente elencate il 7 marzo scorso davanti il giudice unico del Tribunale di Gaeta Rossana Brancaccio il dottor Luigi Boeri, dal perito nominato dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano per accertare la regolarità dei contratti, dei flussi di danaro e degli incarichi affidati nel corso degli anni dal Comune di Minturno alla società appaltatrice del servizio, la Cig prima e la Ego Eco poi.

La lunga deposizione del dottor Boeri aveva messo in luce un gravissimo spaccato su quanto la politica abbia condizionato la gestione dei rifiuti a Minturno. Sin dal 1996 quando l’appalto per il conferimento del miliardario servizio venne attribuito alla Cic and Clean, poi trasformata in Ego Eco in seguito alla cessione del ramo d’azienda, che si piazzò quarta.

E le altre società partecipanti che si piazzarono nei primi tre posti dell’appalto? Questo stesso interrogativo il dottor Boeri, esperto in materia di appalti pubblici e docente presso l’Università di Torino, l’ha indirizzato alla dottoressa Brancaccio. Il rispetto dello stesso capitolato di gara è stato un optional nel corso degli anni a Minturno. Boeri ha puntato dritto dritto il dito contro i dirigenti che si sono succeduti alla ripartizione igiene e ambiente del Comune aurunco: non solo autorizzavano il pagamento delle fatture e delle tariffe, nel frattempo lievitate con motivazioni risibili, ma non controllavano quanto invece avrebbe dovuto come l’incompleta raccolta dei rifiuti, il pessimo stato dei mezzi e dei cassonetti che, autentiche formaggiere, perdevano anche il pericolosissimo ed inquinato percolato. Boeri si è soffermato anche sui pessimi dati sulla raccolta differenziata dei rifiuti che si è attestata sulla miseria del 3%, un dato anni luce dal tetto minimo previsto dal decreto Ronchi.